Non è peggiore di ieri, ma oggi guarda poco al domani. È questa la sensazione con cui, come scrive Marco Romano sul Giornale di Sicilia, si intrecciano le vicende della città e quelle del Palermo, in una corsa parallela che da sempre accompagna i destini rosanero.

Il Palermo, risorto sei anni fa dall’ennesimo fallimento, è oggi proiettato verso un futuro che può davvero apparire migliore. La prestigiosa amichevole con il Manchester City ha lustrato l’immagine e l’ego del club, ma – ricorda ancora Romano sul Giornale di Sicilia – adesso è il momento di concentrarsi sul pragmatismo. L’obiettivo è la Serie A: «Non è una speranza, è un obiettivo. Chiaro, concreto, ragionevole e perseguibile».

Il campionato comincia tra insidie e rivali come Gondo e Tavsan della Reggiana, primi ostacoli di un percorso lungo 38 curve. «Amunì», si motteggia in viale del Fante: crederci è d’obbligo, soprattutto nell’anno del 125° compleanno della società. E il Giornale di Sicilia, che già nel dicembre del 1900 diede notizia della nascita dell’Anglo-Palermitan Athletic and Foot-Ball Club, seguirà la squadra con un imponente apparato editoriale. Dalle radiocronache su Rgs alle dirette su Gds.it, dalle incursioni di Sasà Salvaggio su Tgs allo speciale “Alè Palermo”, passando per l’informazione quotidiana che accompagnerà il cammino di Brunori e compagni.

Come sottolinea ancora Marco Romano sul Giornale di Sicilia, non mancheranno tormenti ed estasi, dentro e fuori dal campo. Perché la storia del club si intreccia con quella della città: anni bui e anni di rinascita, mediocrità e sangue da un lato, Europa e gloria dall’altro. Una sovrapposizione darwiniana che rende il Palermo specchio fedele di Palermo stessa.

Romano cita anche Galeano e Trapattoni per ribadire l’essenza del calcio: «Il pallone è una bella cosa, ma non va dimenticato che è gonfio d’aria». Da qui parte la speranza – e l’augurio – che la stagione dei rosanero possa tracimare nella storia, regalando alla città un nuovo capitolo di orgoglio.