MILIONI DI MULTA E PENALITÀ IN CLASSIFICA: piazza pulita in Serie A | Non si salva nessuno
FIGC/ fonte Facebook- ilovepalermocalcio.com
Multe milionarie, penalizzazioni in classifica, ma anche sanzioni penali: ecco cosa sta cambiando
Inutile girarci attorno, sull’argomento: si sa bene, che il calcio in Italia non è “soltanto” uno sport. Si tratta quasi di una “cultura”, una fede, elemento nazionale fra quelli più a cuore. Negli ultimi anni, però, e qui ci sono le note dolenti, proprio questo mondo è stato rivoluzionato da dinamiche nuove, spesso complesse e non sempre trasparenti. Fra gli aspetti più significativi, di certo, quellodell’internazionalizzazione delle proprietà dei club.
Le squadre di Serie A, una volta gestite da famiglie o imprenditori italiani noti al grande pubblico, oggi vedono ai vertici fondi stranieri, società con sede in paradisi fiscali e capitali provenienti da ogni parte del mondo. Esempi noti sono il Milan, passato sotto il controllo di proprietà cinesi e successivamente americane, o l’Inter, che per anni è stata nelle mani del colosso cinese Suning. Trafsformazioni che, di certo, hanno portato risorse fresche ma anche interrogativi abbastanza “inquietanti” sulla tracciabilità dei fondi e sulla reale identità dei proprietari.
Accanto a questi cambiamenti strutturali, un altro elemento ha condizionato l’equilibrio del nostro calcio: l’irregolarità nei bilanci societari. In diverse occasioni, la giustizia sportiva è intervenuta con penalizzazioni, punti sottratti, o anche retrocessioni per violazioni amministrative o per fallimenti economici.
Alcuni casi rimangono nella memoria collettiva degli appassionati, come, per citarne soltanto alcuni, il fallimento del Parma, i problemi per il Chievo Verona o, ancora, le penalizzazioni subite da squadre come il Bari. Una valanga di casi, che non fanno che dimostrare quanto sia urgente stabilire regole certe e trasparenti per evitare che situazioni simili si ripetano.
“Non si salva più nessuno”: la corsa verso la “trasparenza”
E’ proprio in questo scenario che arriva un segnale forte dalle istituzioni. I senatori Matteo Gelmetti (Fratelli d’Italia) e Claudio Lotito (Forza Italia) hanno presentato al Senato un disegno di legge che punta proprio a riportare chiarezza e legalità all’interno del sistema calcistico professionistico. Una proposta normativa nata per proteggere i club, i tifosi e l’intero comparto sportivo italiano.
Secondo i promotori, il calcio è un patrimonio culturale, economico e sociale troppo importante per essere lasciato in balia di fondi speculativi o soggetti poco chiari. La proposta nasce dalla consapevolezza che il sistema è stato, in più occasioni, permeabile a conflitti di interesse, frodi e manipolazioni. Ma andiamo a vedere di cosa si tratta, nel dettaglio.

Decisioni radicali per garantire il calcio di “casa nostra”
Il testo della proposta, composto da otto articoli, introduce misure di trasparenza radicali. Tra i punti principali vi è l’obbligo per tutte le società professionistiche di dichiarare ogni anno l’identità dei titolari effettivi con oltre il 5% del capitale o dei diritti di voto, specificare la provenienza dei fondi, e rendere pubblici i legami con altri club. Tali dati dovranno essere pubblicati in modo trasparente sui siti ufficiali della FIGC e delle Leghe. Le sanzioni previste per le omissioni sono severe: fino a 5 milioni di euro di multa, penalizzazioni sportive (come -1 punto a settimana), e perfino sanzioni penali.
Inoltre, per fondi e fiduciarie estere viene introdotto l’obbligo di costituire una società di diritto italiano con sede legale e rappresentante residente in Italia. “Chi investe nel nostro calcio deve farlo rispettando le regole”, affermano i senatori. L’intento non è escludere il capitale straniero, ma tutelare il merito sportivo e l’integrità del sistema. L’obiettivo è creare un ambiente pulito, dove la passione dei tifosi sia finalmente accompagnata da una gestione trasparente e responsabile.
