Tuttosport: “Euro 2032, Italia in affanno sugli stadi. Ma Palermo sorprende tutti: grazie al City Group ora è una candidata credibile”
L’Italia rischia grosso nella corsa a Euro 2032. Come sottolinea Ivan Cardia su Tuttosport, il nodo stadi resta una delle criticità principali nel dossier condiviso con la Turchia. La commissione Figc – composta da Antonio Talarico, Giovanni Spitaleri e Michele Uva, delegato Uefa – ha appena concluso il ciclo di sopralluoghi nelle 11 città candidate. E il quadro che ne emerge, evidenzia Cardia su Tuttosport, è tutt’altro che rassicurante.
Torino resta l’unica certezza: lo Stadium, seppur troppo piccolo per ospitare la finale, è l’unico impianto pienamente in regola con gli standard Uefa. Anche Firenze e Roma si muovono su binari promettenti, mentre Milano è un enigma: come riportato ancora da Tuttosport, San Siro è stato praticamente escluso dal Comune e dai club, che puntano tutto su un nuovo impianto. Ma la road map Uefa impone scadenze strette e certezze che al momento mancano.
Spostando l’attenzione a Sud, il Maradona di Napoli resta una potenziale sede ma è ostaggio delle tensioni tra il sindaco e De Laurentiis. Ne approfitta Cagliari, che con il progetto del nuovo “Gigi Riva” ha ottenuto buoni riscontri, sebbene sia al limite per capienza e hospitality. Ma il vero scatto lo fa Palermo: la città, inizialmente considerata una “cenerentola”, ha ben impressionato la commissione. Ivan Cardia su Tuttosport scrive che «l’incontro è stato giudicato molto positivo in ambienti federali», anche grazie alla spinta del City Football Group, che garantisce solidità economica e progettualità ambiziosa.
Resta però l’incognita burocrazia: come sottolineato nell’articolo di Cardia su Tuttosport, il club rosanero chiede una concessione di lungo termine – dai 60 anni in su – per procedere. In caso contrario, potrebbe abbandonare il progetto. Uno scenario che renderebbe Palermo il banco di prova ideale per il futuro commissario straordinario previsto dal decreto Sport.
Udine, con il Bluenergy Stadium, potrebbe giocare il ruolo di jolly: oggi fuori dalla corsa per limiti di capienza, ma pronta a intervenire con lavori di adeguamento. Intanto, in Turchia tutto è già pronto. L’Italia, invece, è ancora al primo tempo della partita: gli stadi. Il secondo sarà quello più importante, la scelta della sede della finale. E per ora, come conclude Ivan Cardia su Tuttosport, il prestigio non basta se non arrivano risposte concrete.
