Da un Messina in crisi alla Champions League. Da un’isola all’altra, senza mai dimenticare le radici siciliane e l’insegnamento del maestro Zeman. Giacomo Modica, ex capitano del Palermo e storico vice dell’allenatore boemo, oggi guida l’Ħamrun Spartans, prima squadra maltese a qualificarsi al terzo turno preliminare della massima competizione europea.

«È un traguardo storico – racconta Modica ad Alessandro Geraci di Repubblica Palermo – e l’inciampo contro la Dinamo Kiev non chiude il discorso. Abbiamo perso 3-0, ma nel calcio nulla è impossibile. Loro sono più forti, spendono 90 milioni in Champions, ma non tutto si misura con i soldi. Speravo in una gara diversa, almeno per ritmo e qualità, ma il primo round è andato a loro».

A Malta con passione, ma con uno sguardo all’Italia

Modica ha sposato l’avventura maltese con entusiasmo e professionalità: «A Malta mi trovo bene, il clima ricorda quello siciliano. È un ambiente nuovo, ma siamo in evoluzione. Abbiamo una buona società, con tanta voglia di crescere». Come riporta ancora Geraci su Repubblica Palermo, il tecnico ha già centrato un obiettivo rilevante: portare l’Ħamrun nella storia, con la qualificazione al primo turno di Champions. Ora si guarda avanti: «Abbiamo ancora due chance. Se usciamo dalla Champions, c’è l’Europa League. E se perdiamo anche lì, c’è la Conference. Dobbiamo spingere, con coraggio».

Ma resta l’amaro per un sistema italiano che, secondo Modica, penalizza i tecnici meritevoli: «Purtroppo non tutti hanno santi in paradiso. Alcuni fanno dieci passi e restano fermi, altri con retrocessioni ed esoneri continuano a trovare panchine. E anche l’etichetta di “zemaniano” viene vista spesso come un difetto. E invece è un valore».

«Zeman mi ha dato tanto. Palermo? Indimenticabile»

«Zeman non ha tolto nulla al calcio, anzi ha dato tanto. A lui devo molto, anche se io porto con me anche il bagaglio dell’ex calciatore. Non cambierei una virgola del suo gioco», spiega Modica, che da Zeman ha ereditato anche la cura certosina per i dettagli: «Ogni settimana facciamo sedute intere sulle punizioni. Come ai tempi di Del Piero a Padova: certe doti si coltivano».

Come sottolinea Alessandro Geraci su Repubblica Palermo, parlare con Modica significa inevitabilmente toccare il tema Palermo: «Alla Favorita ho indossato la fascia, e quella città mi è rimasta scolpita nel cuore. Spero davvero che con Inzaghi il Palermo possa centrare la promozione. È un tecnico vincente in Serie B, se hanno scelto lui è perché credono nel suo profilo. Ma il calcio non è matematica: due più due, spesso, non fa Serie A».

Modica non perde l’ottimismo, e guarda già al ritorno contro la Dinamo: «Dobbiamo cambiare approccio e avere più coraggio. Il focus resta sulle competizioni europee, nulla è compromesso. Ma serve la fame». E il cuore. Quello che Giacomo, da siciliano e da ex rosanero, ha sempre portato con sé.