Secondo quanto riportato da Fabio Geraci sul Giornale di Sicilia, tutto accade in pochi secondi. Le immagini girate con un telefonino nella tarda serata di lunedì documentano una scena convulsa: sei persone ammassate sull’asfalto di via Isidoro La Lumia, urla soffocate, qualcuno che grida «lascia il coltello, lascia il coltello».

Un uomo scappa con il naso frantumato e il volto rigato di sangue; un altro, incensurato di 42 anni, rimane a terra con il braccio destro «tutto aperto», come raccontano alcuni residenti affacciati ai balconi.

Il servizio di Fabio Geraci per il Giornale di Sicilia sottolinea come l’episodio sia avvenuto a pochi passi da via Libertà, considerata una delle zone più sorvegliate della città, e nei pressi del dehors del ristorante Cucina, dove intorno alle 22.30 si è scatenato il caos. «È stato tutto molto brutto, abbiamo avuto paura», spiegano i residenti, chiedendo anonimato.

Le tracce di sangue sul marciapiede e il lavoro degli investigatori

«Nonostante il marciapiede sia stato lavato stamattina, si vedono ancora gli aloni del sangue», affermano alcuni abitanti della zona. Intanto la polizia mantiene massimo riserbo: gli agenti stanno recuperando eventuali tracce biologiche e acquisendo i filmati delle telecamere del ristorante e dei negozi vicini per identificare chi abbia impugnato il coltello.

Come ricostruisce ancora Fabio Geraci sul Giornale di Sicilia, una delle piste seguite dagli investigatori riguarda contrasti legati allo spaccio di droga nella zona. Le chat di quartiere riportano video e testimonianze di una rissa degenerata in pochissimi istanti: urla, spinte, poi una lama che compare all’improvviso. Un giovane fugge barcollando, «probabilmente drogato», mentre un altro resta a terra con un profondo taglio al braccio, poi soccorso dal 118.

All’arrivo delle volanti, gli agenti trovano solo il ferito. Gli altri sono spariti.

Un quartiere che ribolle: precedenti e paure

Via Isidoro La Lumia non è formalmente dentro la “zona rossa” istituita dopo l’omicidio di Paolo Taormina, ma – come ricorda Fabio Geraci sul Giornale di Sicilia – è da anni una delle aree più esposte della movida palermitana.

Il precedente più grave risale al 10 dicembre 2023: Marco Cucina, poi condannato a 7 anni e 4 mesi, esplose otto colpi in aria durante alcuni tafferugli. Le immagini dai palazzi mostrarono la folla in fuga nel panico. Nelle motivazioni della sentenza, il giudice parlò di «risolutezza e spregiudicatezza in totale dispregio per la pubblica incolumità».

Un ricordo ancora vivido tra gli abitanti, che vivono l’episodio di lunedì come l’ennesimo segnale di un problema che va avanti da anni.

La mappa della violenza: non solo La Lumia

L’allarme non riguarda un solo quartiere. Nel perimetro Olivella–Massimo, Vucciria, Maqueda–Stazione, aggressioni e rapine continuano con frequenza impressionante. A fine ottobre un diciannovenne ha accoltellato un pregiudicato di 35 anni in via Chiavettieri, nonostante il potenziamento dei controlli voluto dalla prefettura il 15 ottobre.

Tra sabato e domenica scorsi, un 35enne ha denunciato di essere stato circondato, picchiato e derubato in corso Vittorio Emanuele. Pochi giorni prima, una quattordicenne è stata aggredita da due coetanee in bici elettrica a piazza Castelnuovo: la violenza è proseguita persino dentro un locale in cui la ragazza aveva cercato rifugio.

La fotografia complessiva, come scritto da Fabio Geraci sul Giornale di Sicilia, è quella di una città che «non conosce tregue». Un centro storico dove la movida, la microcriminalità e le baby gang sembrano ormai intrecciarsi in un equilibrio sempre più fragile.