Nel lungo approfondimento firmato da Gioacchino Amato su Repubblica Palermo emerge una città divisa tra cantieri che accelerano e altri che continuano a sprofondare nei ritardi. L’immagine più evidente è quella dell’Anello ferroviario, dove – come scrive Amato sulle pagine di Repubblica Palermo – la tratta tra Giachery e piazza Castelnuovo registra finalmente un’accelerazione dopo settimane di rallentamenti dovuti alle infiltrazioni d’acqua nella zona portuale, punto di intersezione con gli interventi per il nuovo assetto del porto e di via Crispi.
Superato il problema idrico, la ditta D’Agostino sta procedendo con turni h24, inclusa la domenica mattina. L’obiettivo, ribadito ancora da Gioacchino Amato su Repubblica Palermo, è rispettare la data fissata da Rfi per la fine dell’anno. Gli ultimi lavori di rifinitura sono in corso e sarebbero già iniziati anche i collaudi dell’autorità indipendente Asfisa. Tuttavia, Comune e assessorato regionale alle Infrastrutture rimangono cauti, con alcuni segnali di pessimismo che spostano l’apertura al pubblico verso febbraio. La certezza, per ora, è che le strutture saranno fisicamente pronte entro Natale, mentre i collaudi restano l’incognita principale.
Nel suo servizio su Repubblica Palermo, Amato evidenzia anche il trasferimento del quartier generale della D’Agostino da piazzetta della Pace – che sarà liberata entro fine anno – a via Malaspina, dove sono partiti i lavori dell’ultimo lotto che chiuderà l’Anello ferroviario. La tratta Politeama–Notarbartolo, con la nuova stazione Turrisi Colonna, dovrebbe concludersi entro il 2028.
Parallelamente, la situazione del Passante ferroviario mostra un quadro più complesso. Alla stazione Lazio, i tempi si allungano fino all’inizio del 2028 a causa di scioperi legati ai ritardi nei pagamenti agli operai della Manelli. Lo stop è stato momentaneamente sospeso dopo il saldo degli stipendi di settembre, ma – come ricorda sempre Gioacchino Amato su Repubblica Palermo – se le spettanze di ottobre ritarderanno ancora, la protesta potrebbe riprendere. La fermata Lazio è una delle più impegnative dell’intero sistema, sviluppata su cinque livelli sotterranei con i binari sovrapposti e non affiancati. È uno dei due punti a binario unico del Passante, insieme ai 56 metri di vicolo Bernava, dove finalmente le infiltrazioni sono state risolte. Gli scavi dovrebbero chiudersi entro un anno, con il doppio binario operativo a metà 2027.
Ancora più critica, sottolinea Amato su Repubblica Palermo, la situazione delle nuove linee del tram affidate al Consorzio stabile Sis. I sindacati Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil hanno chiesto un incontro urgente al Comune denunciando che «in due anni è partita solo la cantierizzazione della linea A in via Basile con appena cinque operai e una decina di impiegati». I ritardi derivano soprattutto dai procedimenti autorizzativi ancora non conclusi, anche se l’assessore alla Mobilità Maurizio Carta assicura che il percorso è in via di definizione.
Le preoccupazioni, come spiegato in chiusura da Gioacchino Amato su Repubblica Palermo, riguardano sia l’effetto della vertenza Manelli sia lo stallo del tram, fattori che rischiano di rallentare l’intero settore delle costruzioni e condannare Palermo a restare ancora a lungo prigioniera dei cantieri.
