Non possono fare mercato: si ferma il club in serie A | La società ha ammesso: non abbiamo un euro
Pallone Serie A - fonte lapresse - ilovepalermocalcio
Sono tempi duri per le società calcistiche, un po’ in tutto il mondo.
Negli ultimi anni, molte società calcistiche, anche di alto livello, hanno dovuto affrontare gravi difficoltà economiche. L’aumento dei costi di gestione, gli stipendi sempre più elevati dei calciatori e le spese legate alle infrastrutture hanno messo a dura prova i bilanci. La pandemia di Covid-19 ha aggravato la situazione, riducendo drasticamente gli incassi da stadio e mettendo in crisi i ricavi commerciali e da sponsorizzazioni.
Un altro fattore determinante è l’eccessiva dipendenza dai diritti televisivi. In molti campionati, gran parte del budget delle società proviene dalle emittenti, rendendo i club vulnerabili a eventuali riduzioni o ritardi nei pagamenti. Inoltre, la mancata qualificazione alle competizioni europee può comportare perdite milionarie, compromettendo la stabilità finanziaria e costringendo le dirigenze a cessioni dolorose.
In diversi casi, i controlli UEFA sul Fair Play Finanziario hanno portato a sanzioni e limitazioni di mercato. Alcune squadre hanno dovuto adottare piani di rientro, ridurre gli ingaggi e rinunciare a colpi di mercato per rientrare nei parametri imposti. Tuttavia, non sempre queste misure si sono rivelate sufficienti, e in vari contesti si è arrivati a trattative per acquisizioni da parte di fondi stranieri.
Le soluzioni a lungo termine passano da una gestione più sostenibile: investire nei settori giovanili, migliorare la gestione commerciale e diversificare le fonti di ricavo. Senza un cambio di rotta, il rischio è che anche club storici possano ritrovarsi in difficoltà strutturali, compromettendo non solo i risultati sportivi, ma la loro stessa sopravvivenza.
Un solo colpo e budget ridotto
Nella lista dei nuovi acquisti del Borussia Dortmund compare un solo nome: Jobe Bellingham, fratello del fuoriclasse del Real Madrid. Il 19enne è l’unico rinforzo in un mercato condizionato da un budget ridottissimo, che ha impedito al club di muoversi con decisione. La proprietà è intervenuta in modo netto, frenando ogni spesa extra e obbligando la dirigenza a operare con estrema cautela.
La situazione è stata aggravata da una spesa imprevista: come riportato dalla Bild, un’ispezione dell’ufficio igiene ha dichiarato la cucina dello stadio obsoleta e inaccettabile. Il Borussia è stato costretto a sostituirla completamente, con un esborso di undici milioni di euro, cifra che ha inciso pesantemente sui piani di mercato.

Poche risorse e nessuna uscita
Con un budget tra i 30 e i 40 milioni di euro, il direttore sportivo Sebastian Kehl e l’amministratore delegato Lars Ricken possono puntare solo a due acquisti di medio-alto livello. Nemmeno gli introiti di Champions e Mondiale per Club sono bastati a compensare le difficoltà.
A peggiorare il quadro, il club non è riuscito a cedere i giocatori con ingaggi pesanti. In rosa restano cinque calciatori in scadenza nel 2026, tra cui Süle, Can e Brandt: senza rinnovi o cessioni, il rischio è perdere valore patrimoniale e liberare slot a parametro zero. Una situazione inattesa e resa ancora più paradossale dall’esborso record per una cucina.
