Inter, scontro con il mister: “SONO INC*****O” | Intervista folle dal ritiro della Nazionale
Cristian Chivu (LaPresse) Ilovepalermocalcio
Non sono piaciute le parole del giocatore.
Le interviste che i calciatori rilasciano, spesso ritenute scontate o innocue, possono creare non pochi problemi per i club. Quando un giocatore parla apertamente di critiche, scelte tecniche o dinamiche di spogliatoio, c’è sempre il rischio di alimentare malumori interni o di dare argomenti a stampa e tifosi, che poi li amplificano.
A volte un commento apparentemente banale diventa virale: un attaccante che difende il proprio allenatore dopo critiche, come fece Lautaro Martinez sull’Inter riguardo a Simone Inzaghi, finisce per dover spiegare o calmare reazioni, dentro e fuori la squadra. Oppure un calciatore che esprime frustrazione per una sostituzione rischia di essere percepito come “problematico”, anche se la sua intenzione è solo quella di voler dare sempre il massimo.
I club richiedono coesione e uniformità nella comunicazione, specie nei momenti delicati. Quando un giocatore rompe gli schemi parlando di “maldicenze” o insinuazioni sullo spogliatoio, come nel caso di Thiago Motta con la Juventus, si rischia di destabilizzare l’ambiente. Le dichiarazioni non coordinate possono creare pressioni aggiuntive per l’allenatore o i compagni, o generare aspettative esterne difficili da gestire.
Per questo alcune società mettono in atto regolamenti interni, prevedono chi deve parlare con la stampa e stabiliscono momenti e modi per farlo. L’obiettivo è evitare che un’intervista “fuori posto” diventi fonte di distrazione o di divisione, piuttosto che contributo al rafforzamento del gruppo.
“Ora guardo avanti”
Denzel Dumfries ha parlato ai microfoni di SportMediaset, commentando il momento dell’Inter e il proprio stato d’animo dopo la vittoria contro la Cremonese. Il difensore olandese ha spiegato la reazione alla sostituzione di San Siro: “Ero incazzato, è normale, nessun calciatore vuole uscire. Voglio sempre dare il massimo per la squadra, ma ora guardo avanti. Dopo la sosta ci aspetta la Roma e dobbiamo vincere”.
Il laterale nerazzurro è consapevole delle difficoltà del calendario: “Sì, dopo la sosta inizierà un ciclo di partite complicate”. L’olandese si è poi soffermato sul proprio ruolo tattico: “Giocare a quattro o a cinque per me è uguale. Con la difesa a quattro devo aspettare di più, ma sono abituato a entrambi i moduli”.

Tra club e nazionale
Dumfries si è detto soddisfatto anche del rendimento con la maglia dell’Olanda: “Sono contento per gli assist, ho messo un bel cross per Depay, e lui ha segnato un gran gol”.
Un commento sulla classifica del girone: “No, non siamo secondi, siamo primi. Io guardo sempre per vincere, non per arrivare secondo. Pensare diversamente sarebbe un errore”.
