Gazzetta dello Sport: “Palermo è al top. Adesso Inzaghi ha due squadre”
Dopo il test di prestigio contro il Manchester City e la qualificazione in Coppa Italia a Cremona, il Palermo di Inzaghi sembra già pronto per una stagione da protagonista. Come scrive Fabio Licari sulla Gazzetta dello Sport, i rosanero hanno mostrato «personalità, organizzazione, elasticità tattica e individualità da categoria superiore», segni incoraggianti in vista dell’esordio in campionato contro la Reggiana.
Identità chiara e pressing alto
Il nuovo Palermo si distingue per il pressing alto, le chiusure veloci a cinque e le ripartenze verticali. Un modello che, secondo la Gazzetta dello Sport, ricalca il Pisa dell’anno scorso: un 3-5-2 spesso virato in 3-4-2-1 offensivo, capace di sorprendere con verticalità improvvise. «Sembra un Palermo mobile – osserva Licari – con la possibilità di alternare più sistemi senza rinunciare alla propria identità».
Una difesa esperta e solida
La retroguardia è costruita sull’esperienza: Bani, Magnani e Ceccaroni compongono la linea titolare, con alternative affidabili come Peda e Diakité. Sulle corsie esterne Gyasi e Augello garantiscono equilibrio e spinta, mentre Pierozzi si è distinto per vivacità sia contro il City che a Cremona. In porta, l’arrivo di Jesse Joronen – ufficializzato con contratto annuale e rinnovo in caso di A – completa il reparto insieme a Bardi, autore del rigore parato che ha regalato la qualificazione in Coppa Italia.
Il cuore a centrocampo
Come sottolinea la Gazzetta dello Sport, la vera chiave del Palermo sarà il centrocampo. Gomes, Ranocchia, Segre e Palumbo offrono soluzioni multiple: dalla regia lunga di Ranocchia, alla variabile offensiva di Segre, fino agli inserimenti verticali di Palumbo, che può trasformarsi in trequartista aggiunto. Inzaghi ha già testato tre versioni di 3-4-2-1, adattandole agli interpreti, con Brunori, Pohjanpalo e Corona alternativamente terminali offensivi.
Mentalità da Serie A, ma con una variabile
Il Palermo punta senza mezzi termini alla promozione. «Ha due interpreti in quasi ogni ruolo e mentalità da categoria superiore», evidenzia Licari sulla Gazzetta dello Sport. Il nodo potrebbe essere l’età media elevata: tanti trentenni garantiscono esperienza ma pongono il rischio di cali fisici sul lungo periodo. Per questo Inzaghi dovrà gestire con attenzione il turnover, per restare competitivo fino alla fine in un torneo che vede rivali di spessore come Venezia, Monza, Empoli e Bari.
Il messaggio, però, è chiaro: il Palermo c’è, e con Inzaghi al timone ha già imboccato la strada giusta.
