Fondi Ars, nel mirino delle indagini anche l’evento Muoviti di Body Studio
Tutto sarebbe iniziato con il Festival di Cannes. «Sono stata la persona che ha portato la Regione lì», si vantava Sabrina De Capitani, ex portavoce del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, durante un’intercettazione riportata nel dossier della Guardia di Finanza. Proprio a Cannes, la De Capitani avrebbe intrecciato rapporti con Manlio Messina, all’epoca assessore regionale al Turismo, iniziando a orbitare nell’area politica di Fratelli d’Italia e, secondo l’accusa, a «fare business» sfruttando il proprio ruolo istituzionale.
Secondo il Nucleo di polizia economico-finanziaria, De Capitani avrebbe approfittato della sua posizione per ottenere vantaggi personali, talvolta millantando appoggi istituzionali o facilitazioni in cambio di favori.
Una delle vicende finite sotto la lente investigativa riguarda il rapporto con Giorgio Trupiano, referente della palestra “Body Studio”. Le intercettazioni rivelano che la portavoce avrebbe promesso di agevolare un progetto legato all’attività sportiva di Trupiano. In cambio, avrebbe chiesto un trattamento privilegiato. «Mi devi fare una statua», avrebbe detto De Capitani in una telefonata captata dagli inquirenti, lasciando intendere di volere la sospensione del pagamento delle rate per l’utilizzo della palestra.
Il progetto in questione era la manifestazione “Muoviti”, un’iniziativa patrocinata dall’Assemblea regionale siciliana e finanziata con 7.500 euro per la tappa di Palermo e un analogo contributo per quella di Catania. «Il presidente ha già firmato», diceva la De Capitani riferendosi a Galvagno, garantendo il via libera all’evento.
Il 13 giugno 2024, una nuova intercettazione aggiunge un ulteriore dettaglio: dalla palestra “Body Studio” veniva comunicato che sia Sabrina De Capitani che il presidente Galvagno potevano accedere gratuitamente alla nuova sede della struttura, in via Notarbartolo, a Palermo.
Un intreccio di favori, incarichi e relazioni personali, su cui la Procura vuole ora fare piena luce. La linea tra pubblico e privato, in questa vicenda, si è fatta sempre più sottile.
