Escl. Ag. Gyasi: «Palermo aleggia da due anni. Con Inzaghi connubio esplosivo»
«Palermo è un nuovo inizio. Anche nelle chiacchierate con il giocatore, la piazza rosanero è uscita fuori negli ultimi due anni. Parliamo di un progetto importante e ambizioso che abbiamo sempre guardato con un certo interesse. Tutto è successo molto velocemente, sfruttando anche l’impasse dell’altra trattativa (Elia, ndr), con il risultato finale ottenuto grazie a una grande convergenza tra le parti. Il giocatore resta molto legato all’Empoli, però aveva voglia di rilanciarsi e rimettersi in gioco in una nuova avventura».
Queste le considerazioni ai microfoni di ilovepalermocalcio.com di Alessandro Benini, agente del nuovo acquisto del Palermo Emanuel Gyasi.
Si sono rincorse voci di una rescissione. C’è stata anche questa possibilità nella trattativa?
«C’è stata grande convergenza tra le parti, come detto, per rispettare a livello amministrativo le due società. Abbiamo rinnovato prima di andar via, aprendo così alla formula del prestito con obbligo di riscatto, che è stata comunicata ufficialmente. Grande collaborazione c’è stata anche da parte dell’Empoli, quasi una rarità per la disponibilità mostrata nel voler accontentare la volontà del giocatore. Entrambi i club sono usciti tutelati dall’operazione».
Che ruolo hanno avuto nella scelta le sue origini palermitane?
«È uno di quegli elementi che ti fa capire che tutto si sta verificando secondo un determinato disegno del destino. Al di là delle origini, come detto, da un paio di anni pensavamo a questo progetto rosanero. Parliamo di una società importante, con obiettivi importanti, come testimoniato anche dalla scelta del mister e dei giocatori individuati in questo mercato. Ci sono stati una serie di segnali che hanno fatto capire che la destinazione Palermo era quella più giusta per il giocatore».
L’impressione è che sia stata una trattativa lampo. Come e quando nasce l’idea Gyasi a Palermo?
«Circa una settimana fa abbiamo capito che l’operazione si sarebbe potuta concretizzare. Poi c’è stata la disponibilità dell’Empoli, frutto anche del rapporto di reciproco rispetto con Gyasi».
C’è stata la tentazione di provare ad attendere una chiamata dalla Serie A?
«Non nego che dopo la retrocessione il ragazzo si è guardato attorno, pronto a prendere in considerazione diverse ipotesi. In questi casi è come se si dovesse fare un reset. Vista l’esperienza maturata negli anni e la sua duttilità, eravamo consci che sarebbe anche potuta arrivare una chiamata dalla Serie A, e si sono fatte anche delle riflessioni su mete all’estero. Quando si è concretizzata l’opportunità Palermo, però, il ragazzo ha capito che non aveva molto tempo per riflettere, per ambizione del progetto e importanza della piazza. A lui poi piace molto mettersi sempre in discussione e potersi misurare con nuove sfide».
Palermo può rappresentare l’ultimo grande contratto della sua carriera?
«Non sarà l’ultimo contratto, ma non escludo che il prossimo possa ancora vederci insieme. In tal senso, quella rosanero potrebbe anche essere l’ultima fermata della sua carriera. Se le cose andranno per come devono, il ragazzo può mettersi in vetrina a Palermo».
Quando ha comunicato al ragazzo la chiamata di Osti, ha letto nei suoi occhi una particolare emozione?
«Non pensavo di trovare una risposta così pronta da parte sua. È facile, viste le sue presenze in Serie A e le settimane di mercato ancora a disposizione, mettersi in una posizione di attesa. Invece l’ho trovato determinato nell’accogliere questa sfida, e questo ha facilitato i tempi brevi dell’operazione. Ci sono due aneddoti legati a Palermo. Il primo rimanda al suo recente matrimonio, nel quale ci ritrovammo a parlare con alcuni invitati del suo futuro e uscì fuori il nome del Palermo. L’altro è legato a suo figlio di due anni e mezzo, che da qualche giorno ripete la parola “amunì”, che è anche lo slogan della campagna abbonamenti del club rosanero. Piccoli aneddoti che raccontano di come Palermo fosse nel suo destino».
Crede che con Inzaghi possa migliorare anche dal punto di vista realizzativo?
«Abbiamo parlato con lui anche di questo. Sono curioso di vedere dove il mister lo impiegherà. Di certo le doti da calciatore di mister Inzaghi potranno agevolare la sua crescita sotto porta, anche dal punto di vista del numero di reti. Questa, per lui, sarà un’ulteriore ragione di sfida con se stesso. Quello con il mister può essere un connubio esplosivo».
