Dybala: «Roma città magica. Essere qui è un sogno diventato realtà»

Paulo Dybala/ fonte LaPresse- ilovepalermocalcio.com

L’ex rosanero Paulo Dybala, attaccante della Roma, è il protagonista del nuovo episodio di Campioni del Made in Italy rilasciando una lunga intervista.

Ecco le sue parole:

«Roma è magica. Quando ero bambino e, ovviamente, vivevo in Argentina, vedevo Roma nei film. La mia impressione era di una città enorme, qualcosa di veramente grande. Il primo giorno che sono arrivato in Italia, sono arrivato a Roma e per me era un sogno diventato realtà. Gioco a calcio da quando ho memoria, può sembrare esagerato, ma è così. I ricordi più belli che ho sono spesso legati al calcio. Non avrei mai pensato sarebbe diventato qualcosa di così importante, di così grande, perché uno può immaginare la cosa, si può sognare, però viverla è incredibile. Nella mia vita il calcio è in ogni momento. Dico sempre che a noi argentini, prima ci danno il ciuccio, poi un pallone da calcio».

«Quando ero un bambino vedevo film e la mia preferita era “Il Gladiatore”. Questo è uno degli stadi più bell del mondo (indica il Colosseo ndr). Sarebbe bello fare una partita di calcio qui. Tutto ciò che circonda il mondo del cinema credo che abbia un legame col mondo del calcio. Alla fine è molto simile, perché ci sono gli attori protagonisti, nel nostro caso i giocatori che vanno davanti alle telecamere e ogni giocatore ha un ruolo diverso e tutti lavorano affinché, quando arriva il momento, ognuno possa dare il meglio sia su un set, che su un campo da calcio. Se dovessi paragonare un film a una partita di calcio, credo che la finale dei Mondiali sarebbe il film perfetto. Presentazione al Colosseo? Qui è dove tutto ha avuto inizio. Il mio primo giorno qui è stato una sorpresa. È stato incredibile. Il club aveva organizzato un grandissimo evento ed è venuta tantissima gente, è stato veramente spettacolare e ogni giorno che passo per di qua penso sempre a quella serata».

«L’Italia? Ha avuto un ruolo molto importante, vivo qui da più di 10 anni. Ho conosciuto persone incredibili, questo paese mi ha cresciuto e insegnato molte cose. A Roma mi hanno trattato benissimo sin dal primo giorno. Sarò sempre argentino, ma l’Italia è la mia seconda casa e spero che continui a esserlo per molto tempo. Gli italiani sono molto simili agli argentini, i tifosi anche. La passione per il club, l’amore per la maglia. Guardavo spesso le partite della Roma, ma se non sei dentro è difficile capire cosa significa e cosa prova la gente».