Con Inzaghi titolare, con Chivu RISERVA | Agente in sede, c’è l’addio a gennaio

Cristian Chivu (LaPresse) Ilovepalermocalcio

Non sempre le cose vanno bene dopo il cambio d’allenatore.

Un cambio in panchina può rappresentare una svolta decisiva per una squadra di calcio, ma soprattutto per i singoli calciatori. Ogni allenatore porta con sé una filosofia di gioco, metodi di lavoro e principi tattici diversi. Questo significa che ciò che funzionava con il precedente tecnico può non avere più valore con il nuovo, e viceversa. Un giocatore che faticava a trovare spazio può improvvisamente diventare centrale nel progetto, mentre chi era considerato titolare inamovibile rischia di retrocedere nelle gerarchie.

La gestione del gruppo cambia radicalmente: allenatori diversi hanno stili comunicativi differenti, dal carisma autoritario alla vicinanza più empatica con lo spogliatoio. Questo influenza non solo la motivazione dei calciatori, ma anche la loro sicurezza psicologica. Un nuovo tecnico può rilanciare chi aveva perso fiducia, ridando entusiasmo e voglia di lottare, oppure generare tensioni con chi non si riconosce nelle nuove scelte.

Sul piano tecnico e tattico, le differenze possono essere ancora più evidenti. Passare da un modulo all’altro, o da un calcio più difensivo a uno offensivo, cambia le richieste per ogni ruolo. Un esterno offensivo può ritrovarsi costretto a coprire più campo, un centravanti a giocare più spalle alla porta, un difensore a gestire spazi più ampi. La capacità di adattarsi diventa dunque fondamentale per non perdere il posto.

Il cambio d’allenatore influisce anche sulle prospettive individuali a lungo termine. Un calciatore può trasformare un momento di difficoltà in un’opportunità per crescere e rimettersi in mostra, o al contrario scivolare ai margini fino a dover cercare nuove strade. In questo senso, la panchina nuova è sempre una sfida, capace di ridisegnare destini personali e collettivi.

Futuro da blindare

In casa Inter la questione rinnovi entra nel vivo: Sommer, Acerbi, De Vrij, Darmian e Mkhitaryan vedranno scadere i loro contratti a fine stagione, ma al momento non ci sono trattative concrete per i prolungamenti. Diverso il discorso per due elementi già legati al club fino al 2028: Davide Frattesi e Carlos Augusto.

L’intenzione della società è blindarli, premiando il rendimento costante. Frattesi si è distinto per gol pesanti, mentre il brasiliano ha sempre risposto presente nelle rotazioni. I contatti con gli agenti sono avviati, anche se ancora preliminari.

Frattesi
Frattesi – fonte lapresse – ilovepalermocalcio

Fiducia del nuovo tecnico

Sia Frattesi che Carlos Augusto non sono titolari fissi, ma la loro utilità è riconosciuta sia da Inzaghi in passato sia dal nuovo allenatore. Proprio quest’ultimo ha chiesto alla dirigenza di non prendere in considerazione offerte per Frattesi, ritenendolo elemento prezioso per equilibrio e intensità, salvo proposte fuori mercato.

Stessa linea per Carlos Augusto: l’Atletico Madrid aveva manifestato interesse, ma l’Inter ha chiuso subito la porta. Due pedine considerate fondamentali, destinate a diventare sempre più centrali nel progetto nerazzurro.