Cesare Bovo: «Alleno per far crescere uomini, non solo calciatori»
Un passato da difensore simbolo del Palermo e un presente da tecnico delle giovanili. Cesare Bovo, oggi allenatore dell’Under 17 rosanero nazionale, si è raccontato ai microfoni di Sveglia Palermo-Alé Sicilia, programma di Rgs condotto da Davide Cammarata e Giulia Fazio, che oggi manderà in onda l’intervista integrale.
«La cosa che dico sempre ai ragazzi – ha spiegato Bovo – è di pensare al noi. Nel calcio è fondamentale essere squadra, essere famiglia in campo. Quello che chiedo è crescere mentalmente, abbandonare la mentalità da ragazzi e pensare al gruppo. Prima faranno questo salto, prima arriveranno le soddisfazioni».
Come riportato dal Giornale di Sicilia, per Bovo la crescita dei giovani passa anche dal lavoro della società: «Il City Group sta facendo grandi cose, con investimenti importanti. Spesso ne parlo con i miei ex compagni: la costruzione del nuovo centro sportivo è un segnale fortissimo, qualcosa che ai nostri tempi non esisteva».
Il tecnico romano, cresciuto nel vivaio della Roma, ha ricordato i suoi anni da ragazzo: «Sono stato nel settore giovanile dai 9 ai 20 anni. Ho avuto formatori straordinari come Bencivenga e l’occasione di allenarmi in prima squadra negli anni dello scudetto. Esperienze che ti segnano per sempre».
Tra gli allenatori più importanti della sua carriera, Bovo cita Delio Rossi, che lo lanciò in Serie A ai tempi del Lecce: «È stato il primo a darmi fiducia insieme al suo vice. Mi hanno insegnato tanto, anche su come stare in campo. Sono lezioni che mi porto ancora dietro».
Nell’intervista, l’ex numero 5 del Palermo ha ricordato anche i compagni da cui ha imparato di più: «Ho giocato con difensori fortissimi: Stovini, Chivu, Aldair. E a Palermo ho avuto la fortuna di affiancare un Kjaer ancora acerbo ma con un potenziale enorme: credo di avergli dato una mano nella sua crescita».
Conclude Bovo, con la stessa passione di sempre: «Oggi alleno per trasmettere quello che ho imparato. Voglio formare uomini prima ancora che calciatori».
