Bianchi: «Simeone può convivere con Zapata. Il Torino ha lasciato scappare talenti come Corona»
Rolando Bianchi, ex attaccante granata, ha commentato ai microfoni di Tuttosport i principali temi legati al Torino, a partire dall’arrivo di Giovanni Simeone: «È un profilo che ha un vissuto, che ha qualità. Se sia arrivato al momento giusto non lo so perché quello dipende da tanti fattori, è tutto un insieme di cose che poi permette all’attaccante di esprimersi al massimo. La resa dell’attaccante dipende anche dalla squadra e se la squadra è propositiva l’attaccante ne beneficia. Sono curioso di vedere come si sposerà con Zapata. Nel 4-2-3-1 Simeone lo si può schierare come sottopunta, non è impensabile e non credo sia impossibile una convivenza con Zapata».
Proprio il ritorno di Duván Zapata rappresenta, secondo Bianchi, un punto di forza decisivo: «Lo scorso anno è stato palese quanto sia mancato al Toro e quante difficoltà la squadra abbia avuto in sua assenza. Zapata è un attaccante che sposta gli equilibri, che dà struttura, che porta gol, che dà profondità e presenza nell’area avversaria, mette in difficoltà le difese».
Nonostante l’arrivo del “Cholito”, per l’ex bomber non basta: «Secondo me servirebbe un altro attaccante, un profilo giovane, più gestibile, da poter usare come jolly, che sia un’alternativa. Il 21enne Corona del Palermo, per fare un esempio, ha colpito anche Pep Guardiola nell’amichevole contro il City. Il Torino lo aveva in casa… e in passato è stato già fatto un errore con Lucca. Con i giovani bisogna sempre fare un certo tipo di lavoro perché il risultato è un aspetto secondario. Quello che conta è l’aspetto finale, quindi osservare un giocatore, vedere se c’è stata una crescita costante o un picco di crescita, o un calo e capire come aiutarlo e farlo arrivare al proprio massimo, alla sua completezza di giocatore».
Infine, una battuta sul cambio in panchina: «Non so quali fossero le prospettive e gli obiettivi della squadra di Vanoli, il campionato è stato discreto e la crescita dei ragazzi c’è stata. Alla fine la valutazione arriva sempre in base ai risultati, sono quelli il giudice spietato di ogni tecnico. Baroni? È stato preso un allenatore esperto che ha dei valori importanti. Anche nel suo caso sarà fondamentale il campo e quello che la squadra otterrà».
