ADDIO VAR sul fuorigioco: scelta assurda della Federazione | Risultato disastroso

Var (LaPresse) Ilovepalermocalcio

Il Var ha cambiato tutto e non sempre è stato d’aiuto.

L’introduzione del VAR ha rappresentato una delle più grandi rivoluzioni nella storia del calcio moderno. Nato con l’obiettivo di ridurre gli errori arbitrali e garantire maggiore equità, il sistema di revisione video ha cambiato radicalmente il modo di vivere e interpretare le partite. Le decisioni cruciali – gol, rigori, cartellini rossi ed episodi di scambio d’identità – sono ora soggette a un controllo che, almeno in teoria, riduce l’influenza dell’errore umano.

Se da un lato il VAR ha aumentato la correttezza dei risultati, dall’altro ha inevitabilmente rallentato il ritmo del gioco. Le interruzioni per la revisione delle immagini hanno tolto parte della spontaneità e dell’immediatezza che rendevano unico il calcio. Anche l’esultanza dei tifosi, spesso sospesa in attesa della verifica, ha perso un po’ della sua genuinità.

Nonostante la tecnologia, le polemiche non sono scomparse. La soggettività nelle interpretazioni e l’uso non sempre uniforme del VAR alimentano ancora discussioni accese tra tifosi, allenatori e dirigenti. La frase “il VAR deve intervenire solo su chiari errori” resta al centro di continui dibattiti.

Nonostante i limiti, il VAR ha reso il calcio più trasparente e professionale. Col tempo, l’evoluzione tecnologica e una migliore formazione degli arbitri potranno perfezionarlo ulteriormente. È ormai una presenza stabile nel gioco: non più un esperimento, ma un elemento destinato a far parte del futuro del calcio.

Una Coppa senza tecnologia

La Coppa di Germania rappresenta un’eccezione nel panorama calcistico europeo: qui il VAR non è previsto. Una scelta che riporta il gioco a una dimensione più “umana”, dove le decisioni arbitrali restano definitive, anche se sbagliate.

Il regolamento della DFB-Pokal stabilisce infatti che il sistema di revisione video venga utilizzato solo negli stadi delle squadre di Bundesliga, lasciando tutte le altre gare – spesso ospitate da club minori – senza supporto tecnologico.

Cabina Var/ fonte Facebook- ilovepalermocalcio.com

Il fascino e il rischio dell’imprevedibilità

Questa particolarità mantiene intatto il fascino della competizione, che da sempre celebra la magia delle piccole contro le grandi. L’assenza del VAR restituisce spontaneità, ritmo e decisioni immediate, ma aumenta anche il rischio di errori determinanti. Un rigore non visto o un gol annullato ingiustamente possono cambiare il destino di un match e, in tornei a eliminazione diretta, pesare come macigni.

Il dibattito in Germania resta aperto: c’è chi difende la scelta come simbolo di autenticità e chi invece chiede un’uniformità di trattamento. Finché la tecnologia non sarà garantita in tutti gli impianti, però, la Coppa continuerà a vivere senza VAR. Ed è forse proprio questa sua imperfezione a renderla così unica e imprevedibile.