Emerson Palmieri: «Marsiglia mi ha accolto così, Palermo resterà sempre nel mio cuore»

MALTA, MALTA - MARCH 26: Emerson Palmieri of Italy in action during the UEFA EURO 2024 qualifying round group C match between Malta and Italy at the National Stadium on March 26, 2023 in Ta' Qali, Malta. (Photo by Claudio Villa/Getty Images )

MARIGLIA – Emozioni, ricordi e ambizioni. L’ex rosanero Emerson Palmieri, oggi nuovo acquisto dell’Olympique Marsiglia, si è raccontato a tutto tondo in una lunga intervista rilasciata a Calciomercato.com, ripercorrendo le tappe più significative della sua carriera — dagli inizi in Brasile fino ai trionfi con la Nazionale italiana.

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Reduce dal successo in Champions League contro l’Ajax in un Velodrome da record, Emerson ha parlato dell’impatto con la nuova realtà francese: «Mi avevano raccontato dell’amore dei tifosi, ma non avevo mai visto niente di simile. Giocare davanti a 65 mila persone ti dà una motivazione incredibile».

Sull’approdo al Marsiglia, arrivato all’ultimo giorno di mercato, ha raccontato: «Avevo già dato l’ok a De Zerbi due settimane prima, ma mancava l’accordo tra i club. Ho passato cinquanta giorni ad allenarmi da solo, il West Ham non voleva abbassare le richieste ma ho mantenuto la calma. Alla fine il mister e Benatia mi hanno aspettato fino all’ultimo».

Decisivo il supporto della famiglia: «Mio fratello è venuto dal Brasile a Londra per starmi vicino. È stato lui a consigliarmi di accettare subito il Marsiglia: mi ha detto che sarebbe stata un’esperienza unica».

Su Roberto De Zerbi, l’allenatore che lo ha voluto fortemente in Francia, Emerson non ha dubbi: «È una persona speciale, mette una passione incredibile in tutto ciò che fa. Con lui si può parlare di tutto, non è solo un tecnico ma anche una persona che ti vuole bene».

Un passaggio anche sui primi giorni a Marsiglia: «Il debutto contro il Lorient mi ha fatto capire subito che ero arrivato in un ambiente diverso. L’atmosfera dello stadio e la spinta dei tifosi sono qualcosa di unico».

Il difensore della Nazionale azzurra ha poi ripercorso gli anni in Italia, a partire dall’esperienza al Palermo, dove tutto ebbe inizio: «Avevo 19 anni e un po’ di paura, era la prima volta lontano da casa. Mi ha aiutato molto Dybala, mi traduceva i discorsi di Iachini quando parlava troppo velocemente. Dopo poche settimane, però, ho sentito il calore della gente e mi sono sentito subito a casa».

Poi la chiamata della Roma, arrivata in modo quasi casuale: «Alla fine del campionato 2013/14, dopo Roma-Palermo, si avvicinò Sabatini e mi disse “Non ti conoscevo, complimenti”. Quindici giorni dopo mi chiamò il mio agente: Sabatini mi voleva alla Roma. È stato lui a cambiarmi la vita».

Emerson ha ricordato anche l’emozione di giocare con Francesco Totti: «Condividere lo spogliatoio con lui mette pressione, ma è una persona umile e sempre disponibile. Mi ha fatto sentire subito parte del gruppo».

Sui trionfi con la Nazionale, l’esterno sinistro è ancora emozionato: «Vincere l’Europeo è stato incredibile. Nessuno ci credeva, ma tra di noi sapevamo di poterlo fare. Mancini ci ha sempre dato fiducia e battere l’Inghilterra in casa loro, con quasi tutto lo stadio contro, è stato bellissimo».

Infine, un pensiero sull’Italia: «Rappresentare il Paese è la cosa più bella per un calciatore. Sto facendo di tutto per tornare in azzurro. Ho capito fin da subito quanto amore ci sia qui per il calcio».