IL RITORNO DI GIROUD: “Lo faccio in caso di emergenza” | Ritrova la sua vecchia squadra
Giroud e Pioli fonte LaPresse - Ilovepalermocalcio.com
L’attaccante ex Milan rimane uno dei più temibili in area di rigore.
Stop di petto e girata vincente: Olivier Giroud continua a stupire. Nell’amichevole tra West Ham e Lilla, l’ex attaccante del Milan ha segnato un gol straordinario in acrobazia, aprendo le marcature al London Stadium. Il match, poi terminato 1-1 e deciso ai rigori dagli inglesi, ha regalato l’ennesima perla di un centravanti che, a 38 anni, mostra ancora una forma e una lucidità invidiabili.
Rientrato in Francia dopo l’esperienza negli Stati Uniti con il Los Angeles FC, Giroud continua a essere protagonista ovunque giochi. La sua carriera è una lunga collezione di gesti tecnici e reti spettacolari, come il celebre “colpo dello scorpione” realizzato con l’Arsenal nel 2017, premiato con il Puskas Award. Ma al di là dei gol, colpisce la sua longevità sportiva: un esempio di professionalità, preparazione e dedizione totale al mestiere.
Giroud è la dimostrazione che l’età, nel calcio moderno, può essere solo un numero. La sua capacità di adattarsi, di mantenere intatto il senso della posizione e di leggere le partite lo rendono ancora decisivo, anche contro difensori molto più giovani.
In un’epoca dominata dalla velocità e dal ricambio continuo, il francese resta un simbolo di continuità e mentalità vincente. Ogni suo gol è un inno alla longevità calcistica, alla passione e al rispetto per il gioco.
Giroud chiude la porta, ma non del tutto
Nonostante l’ottimo inizio di stagione con il Lilla, Olivier Giroud non sembra intenzionato a tornare in nazionale. Il 38enne bomber, miglior marcatore di sempre dei Bleus, ha più volte ribadito di aver chiuso il proprio capitolo in azzurro. In un’intervista a RMC ha però lasciato uno spiraglio, ammettendo che, in caso di emergenza, non rifiuterebbe una chiamata di Didier Deschamps.
“Non ho la volontà di tornare, ho già ricevuto un bellissimo omaggio”, ha dichiarato con il suo solito equilibrio. “Se la madre patria mi chiamasse? Dovrebbe esserci una grande emergenza (ride, ndr). Se però servisse una mano, non rifiuterei mai una convocazione: non è nel mio stile”. Parole che raccontano un giocatore maturo, legato alla maglia ma consapevole dei propri tempi.

Ultimo capitolo in Ligue 1
Giroud, che ha scelto di chiudere la carriera in Francia, non esclude del tutto un futuro contatto con Deschamps.
“Se mi chiamasse per il Mondiale 2026 negli Stati Uniti? Possiamo parlarne, ma non siamo a quel punto”, ha aggiunto. Tra nostalgia e realismo, il centravanti conferma la sua eleganza dentro e fuori dal campo.
