Come riporta Nicola Binda sulla Gazzetta dello Sport, al “Picco” di La Spezia è andata in scena una partita senza storia: tanto Palermo e pochissimo Spezia. La pioggerella ligure si è trasformata in un bagno di gloria per la squadra di Inzaghi, mentre per quella di D’Angelo è sembrata fatta di lacrime di rimpianto. «Una vittoria ben più netta di quanto dica il risultato», scrive la Gazzetta dello Sport, con un gol per tempo e una gestione saggia, segnata solo da un po’ di apprensione nel finale.
Il quotidiano milanese sottolinea che Inzaghi sta costruendo un Palermo maturo, capace di vincere le partite che deve vincere e di non perdere quelle più complicate. Il balzo in vetta, in attesa del Modena, regala ai rosanero una sosta con il morale alto e la consapevolezza di potersela giocare con chiunque. Allo stesso tempo, osserva ancora Nicola Binda sulla Gazzetta dello Sport, lo Spezia attraversa invece un momento nero: il ko interno acuisce una crisi che dura da settimane e la posizione di Luca D’Angelo è sempre più in bilico.
«Il Palermo ha dimostrato maturità da grande squadra», scrive ancora la Gazzetta dello Sport. Dopo un avvio di studio, i rosanero hanno lasciato sfogare lo Spezia per poi colpire con cinismo: prima con Pohjanpalo, al quarto gol stagionale (sesto in trasferta nel 2025), bravo a sfruttare una spizzata di Le Douaron su cross di un ispirato Palumbo; poi con Pierozzi, autore del raddoppio di testa nella ripresa. Pur perdendo Bani per infortunio e con Ceccaroni squalificato, la difesa non ha vacillato, reggendo l’urto con un trio giovanissimo composto da Pierozzi, Peda e Veroli.
Come sottolinea infine Nicola Binda sulla Gazzetta dello Sport, il Palermo non è stato affatto attendista: ha aggredito, gestito e chiuso la partita con personalità, lasciando allo Spezia soltanto un rigore nel finale – parato da Joronen e trasformato in autogol da Giovane dopo una sfortunata carambola. Un successo che porta il Palermo in testa e conferma la solidità di un gruppo sempre più convinto dei propri mezzi
