Il capitano, numero 10, vola in Arabia: “Ha aperto alla cessione” | Tifosi sconvolti

Pallone Champions

Pallone Champions - fonte lapresse - ilovepalermocalcio

Tanti grandi campioni stanno optando per questa soluzione.

Negli ultimi anni l’Arabia Saudita è diventata una delle nuove destinazioni più ambite per i grandi campioni del calcio. Il Paese ha avviato un progetto ambizioso che unisce sport, economia e immagine internazionale, investendo cifre enormi per attrarre fuoriclasse da tutto il mondo. L’obiettivo è chiaro: trasformare la Saudi Pro League in un campionato competitivo e seguito a livello globale, in grado di rivaleggiare con le principali leghe europee.

Un ruolo fondamentale è giocato dai contratti milionari offerti ai calciatori. Stipendi fuori portata per i club europei consentono ai sauditi di convincere stelle già affermate e campioni a fine carriera, ma ancora capaci di garantire spettacolo e visibilità. Questi ingaggi record non solo migliorano il livello tecnico del torneo, ma portano con sé sponsor, televisioni e un’attenzione mediatica senza precedenti.

L’Arabia Saudita utilizza il calcio anche come strumento di “soft power”. Attraverso il reclutamento di grandi nomi e l’organizzazione di eventi sportivi internazionali, il Paese mira a rafforzare la propria immagine, diversificare l’economia e ridurre la dipendenza dal petrolio, in linea con la strategia Vision 2030. Il calcio diventa così un veicolo per promuovere turismo, investimenti e apertura verso l’esterno.

L’arrivo dei campioni sta ispirando una nuova generazione di tifosi e calciatori locali. La possibilità di vedere da vicino stelle del calibro mondiale rappresenta un incentivo a sviluppare il movimento calcistico interno, migliorare infrastrutture e settori giovanili. In questo modo, l’Arabia non si limita a importare talento, ma cerca di costruire basi solide per diventare un punto di riferimento del calcio internazionale.

Fernandes e il richiamo dell’Arabia

A pochi giorni dalla chiusura del mercato, in casa Manchester United si apre un fronte inaspettato: Bruno Fernandes starebbe valutando l’addio. Secondo CaughtOffside, il portoghese, che a inizio anno aveva rifiutato la proposta faraonica dell’Al Hilal (100 milioni complessivi e 700.000 sterline a settimana), avrebbe cambiato posizione. Allora aveva preferito restare, convinto di poter lottare per trofei importanti con i Red Devils. Anche il club aveva ribadito di non avere necessità di vendere, blindando il suo capitano.

Nonostante ciò, il pressing saudita non si è mai interrotto. Questa estate l’Al Ittihad avrebbe avviato nuovi contatti con l’entourage del giocatore, ottenendo un primo via libera al trasferimento. Fernandes, tramite i suoi rappresentanti, avrebbe chiesto un contratto da 40 milioni l’anno, ma la trattativa non si è ancora concretizzata.

Bruno Fernandes
Bruno Fernandes – fonte lapresse – ilovepalermocalcio

Il dilemma dello United

Ora la palla passa al Manchester United, chiamato a decidere se cedere o trattenere uno dei suoi uomini simbolo. Fernandes resta fondamentale per i Red Devils, ma non è più giovanissimo e l’occasione di monetizzare potrebbe non ripresentarsi. Allo stesso tempo, trattenere un calciatore che medita l’addio rischia di essere controproducente.

Per il tecnico Ruben Amorim la questione è cruciale: il nuovo allenatore ha bisogno di una squadra motivata e unita per affrontare una stagione complessa. Un eventuale addio di Fernandes aprirebbe scenari delicati sul piano tecnico e psicologico, costringendo lo United a una scelta difficile tra presente e futuro.