ALLEGRI FURIOSO: voglio lui in attacco | Ultimatum alla dirigenza…. come nel 2024
Allegri - fonte lapresse - ilovepalermocalcio
L’allenatore del Milan è molto esigente sul calciomercato.
Massimiliano Allegri è noto per un carattere diretto e pragmatico, qualità che lo hanno sempre contraddistinto nel mondo del calcio. Non è un allenatore incline a grandi proclami o discorsi retorici: preferisce i fatti, il lavoro quotidiano e un approccio sobrio, spesso ironico. Questa sua capacità di sdrammatizzare le situazioni gli ha permesso di gestire con lucidità momenti di forte pressione, mantenendo un equilibrio che non tutti riescono ad avere.
Un altro aspetto peculiare della sua personalità è l’abilità nel mantenere il gruppo unito. Allegri ha un modo tutto suo di rapportarsi ai calciatori: diretto, a volte ruvido, ma sempre chiaro. La sua comunicazione è spesso colorita, arricchita da battute e modi di dire che alleggeriscono la tensione. Questo stile lo rende diverso da molti colleghi più impostati, creando un ambiente in cui i giocatori si sentono coinvolti e responsabilizzati.
Non mancano però i tratti spigolosi. Allegri non ha mai nascosto un certo fastidio verso la critica eccessiva o le analisi troppo “scientifiche” del calcio. Rivendica una visione più semplice e istintiva del gioco, fatta di concretezza e capacità di leggere le partite al di là delle mode tattiche. Questo lo porta spesso a scontrarsi con giornalisti e opinionisti, alimentando l’immagine di un uomo refrattario ai compromessi.
Il suo carattere riflette un equilibrio tra disciplina e leggerezza. Pur pretendendo serietà e dedizione, non rinuncia a un sorriso o a un commento pungente che stempera la tensione. È proprio questo mix di rigore e ironia che rende Allegri un personaggio unico nel panorama calcistico, capace di dividere le opinioni ma anche di farsi apprezzare per la sua autenticità.
Vertice di mercato e tensioni interne
La pesante sconfitta del Milan contro la neopromossa Cremonese ha fatto scattare l’allarme in casa rossonera. All’indomani del ko, vertice d’emergenza con Allegri convocato per discutere le strategie di mercato. Sul tavolo un attaccante e un difensore centrale, ma soprattutto una frizione tra le richieste del tecnico e i progetti societari.
Scartata la pista Hojlund, il club aveva chiuso con Victor Boniface del Bayer Leverkusen, salvo poi fare marcia indietro dopo dubbi sulle condizioni fisiche del nigeriano. La decisione ha riacceso i malumori e il ds tedesco Rolfes ha confermato la rottura definitiva.

Allegri e il nodo Vlahovic
Il problema dell’attacco resta evidente: Gimenez non convince come centravanti titolare e Allegri non perde occasione per ribadirlo. Il suo identikit perfetto porta a Dusan Vlahovic, ma l’operazione è complessa: ingaggio altissimo e cartellino valutato almeno 20-25 milioni dalla Juventus. La dirigenza rossonera, intanto, sonda piste alternative come Harder dello Sporting o Arokodare del Genk, profili giovani e da sgrezzare, lontani dalle certezze richieste dal tecnico.
Il rischio, temono i tifosi, è di rivivere il copione di due anni fa, quando Allegri alla Juventus chiedeva rinforzi pronti subito ma si ritrovò con scommesse azzardate, preludio alla rottura estiva con la dirigenza. Stavolta, la speranza dei sostenitori rossoneri è che il tecnico riesca a imporsi e a portare Vlahovic a Milano, rilanciando il suo progetto e la carriera dell’attaccante serbo.
