“NAZIONALE? Non è quello che voglio”: clamoroso, l’allenatore azzurro ha DISERTATO

Panchina

Panchina - ilovepalermocalcio

Non sempre la Nazionale è un obiettivo per gli allenatori.

La Nazionale, per molti, rappresenta il sogno di una carriera coronata dall’onore di indossare la maglia azzurra. Eppure, agli occhi di alcuni allenatori di club, questo richiamo non è sempre un obiettivo da perseguire con entusiasmo. La convocazione di un giocatore può infatti significare settimane di allenamenti senza una pedina fondamentale, proprio nei momenti chiave della stagione. Così, invece che un traguardo, la Nazionale diventa un elemento di disturbo nella programmazione quotidiana.

Il problema non riguarda solo l’assenza temporanea dei calciatori, ma anche i rischi che essa comporta. Un allenatore teme soprattutto gli infortuni in partite lontane dal contesto del club, su cui non ha alcun controllo. Una distorsione o un problema muscolare riportato con la Nazionale può compromettere equilibri costruiti con fatica, incrinando i piani di un’intera stagione. Per questo, molti tecnici guardano alle convocazioni con una certa apprensione, se non con malcelato fastidio.

Un altro aspetto che genera diffidenza è la gestione del minutaggio e della condizione fisica dei giocatori. Spesso chi torna dagli impegni internazionali rientra stanco, con poche energie per affrontare subito la sfida successiva in campionato. L’allenatore, che deve rendere conto a società e tifosi, si ritrova così a dover riorganizzare uomini e strategie in tempi stretti, sacrificando continuità e risultati.

La Nazionale può diventare motivo di distrazione. Alcuni calciatori, galvanizzati dall’azzurro, rientrano con un atteggiamento diverso, meno concentrati sugli obiettivi del club. Per un tecnico, questo cambio di mentalità è un pericolo sottile ma reale: la squadra rischia di perdere unità e concentrazione. Così, ciò che per i tifosi è orgoglio e passione, per gli allenatori si trasforma spesso in una fonte di preoccupazione.

Pioli e il tema Nazionale

Stefano Pioli, allenatore della Fiorentina, ha affrontato il tema della Nazionale nell’intervista concessa a La Repubblica. Dopo l’addio di Luciano Spalletti, il suo nome era stato inserito tra i possibili candidati alla panchina azzurra, insieme ad altri profili di spessore.

Il tecnico viola ha però chiarito la sua posizione: «Gattuso è l’uomo giusto. Anche io accostato? Mi ha fatto piacere ma in questo momento non è quello che voglio, amo la routine dei club». Parole che sottolineano la volontà di restare concentrato sul lavoro quotidiano con la Fiorentina.

Pioli
Pioli – fonte lapresse – ilovepalermocalcio

Il pensiero su Ranieri

Nell’intervista Pioli ha espresso anche un pensiero su Claudio Ranieri, altro nome emerso per la successione. «Credevo che Ranieri accettasse, per chiudere una carriera meravigliosa», ha commentato l’allenatore.

Un riconoscimento al percorso straordinario del tecnico romano, capace di lasciare un segno indelebile in Italia e all’estero. Per Pioli, Ranieri avrebbe rappresentato il simbolo perfetto per chiudere un ciclo di successo.