FACCIO CAUSA ALLA FIFA: pronto il risarcimento all’ex PSG, il francese vuole 65 milioni di euro
FIFA - ilovepalermocalcio
La FIFA è sempre nel mirino di critiche e polemiche.
Negli ultimi anni la FIFA è stata spesso al centro di accese polemiche, legate non solo alla gestione sportiva ma soprattutto alle scelte politiche ed economiche. Una delle critiche più ricorrenti riguarda l’assegnazione dei Mondiali, con accuse di corruzione e favoritismi, come avvenuto per le edizioni in Qatar e in Russia. Le condizioni di lavoro nei cantieri degli stadi qatarioti hanno sollevato scandalo internazionale, con denunce di violazioni dei diritti umani e morti tra i lavoratori migranti.
Un altro fronte di contestazione riguarda la trasparenza finanziaria. Diversi dirigenti della FIFA sono stati coinvolti in inchieste giudiziarie, tra cui il famoso “FIFAGate” del 2015 che ha portato a numerosi arresti per corruzione e riciclaggio. Questi episodi hanno minato la credibilità dell’organizzazione, accusata di privilegiare interessi economici e sponsor rispetto ai valori sportivi e alla meritocrazia calcistica.
Le polemiche si estendono anche alle riforme proposte, come l’idea di disputare i Mondiali ogni due anni. La proposta ha spaccato il mondo del calcio: molte federazioni e club si sono opposti, temendo un sovraccarico di partite e una svalutazione delle competizioni continentali, mentre altri vi hanno intravisto maggiori opportunità economiche.
Le dispute riguardano anche il rapporto della FIFA con le leghe e le confederazioni. La gestione dei calendari internazionali e il poco ascolto verso i club, che devono spesso rinunciare ai propri giocatori per le nazionali, hanno alimentato tensioni crescenti. Tutto questo rende la FIFA una delle organizzazioni sportive più potenti ma anche più discusse al mondo.
Il ritorno del “caso Diarra”
Dopo la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea dello scorso ottobre, il nome di Lassana Diarra torna al centro del dibattito internazionale. L’ex centrocampista francese ha infatti chiesto un risarcimento di 65 milioni di euro lordi (35 netti) alla FIFA e alla Federcalcio belga, sostenuto da FIFPRO Europe e FIFPRO World. La notizia è stata ufficializzata con un comunicato diffuso lunedì 18 agosto, in cui lo stesso giocatore ha confermato l’avvio delle procedure legali.
Per quantificare i danni, Diarra si è affidato a Compass Lexecon, società leader nelle valutazioni economiche in materia di concorrenza. Il francese ha inoltre ribadito il proprio appoggio a “Justice for Players”, fondazione olandese che promuove azioni collettive per ottenere risarcimenti da regole FIFA giudicate illegali. «Sono passati più di undici anni. Lo faccio per me stesso ma anche per tutti i calciatori emergenti e meno conosciuti», ha scritto il giocatore, sottolineando che, nonostante i cambiamenti successivi, le norme restano in conflitto con quanto stabilito dalla Corte.

La sfida alla FIFA e alla Federcalcio belga
Il comunicato di Diarra non risparmia toni duri nei confronti delle istituzioni calcistiche. L’ex nazionale francese accusa la FIFA e la Federcalcio belga di aver “perso su tutta la linea” davanti alla Corte, senza aver realmente corretto le proprie regole. Dopo un periodo di attesa per cercare una soluzione amichevole, il centrocampista ha deciso di riavviare il procedimento nazionale in Belgio, denunciando quella che definisce una «persistente cultura di disprezzo per lo Stato di diritto e per i giocatori».
La sua battaglia legale assume così un significato che va oltre la vicenda personale, diventando simbolo della lotta dei calciatori contro normative considerate restrittive e in contrasto con i principi europei. Una sfida che potrebbe aprire scenari complessi per il futuro dei rapporti tra FIFA, federazioni e atleti.
