Non potete entrare allo stadio: Inter, il comunicato del club ai tifosi | Nuova regola assurda

Tifosi Inter

Tifosi Inter - fonte lapresse - ilovepalermocalcio

Spesso i tifosi devono superare molti ‘ostacoli’ prima di poter entrare allo stadio.

In molti Paesi, andare allo stadio non significa solo comprare il biglietto e tifare la propria squadra: esistono regole bizzarre che i tifosi devono rispettare, alcune delle quali possono sembrare assurde. Ad esempio, in certi impianti italiani e stranieri è vietato introdurre tamburi o megafoni se non preventivamente autorizzati dalla società ospitante. Il paradosso è che, in alcuni casi, persino le bandiere devono rispettare dimensioni e materiali specifici, pena il sequestro all’ingresso. Questa rigidità, pensata per motivi di sicurezza, finisce per limitare la creatività e la coreografia delle curve.

Un’altra norma curiosa riguarda l’abbigliamento. In alcune nazioni, i tifosi non possono indossare sciarpe o magliette con slogan che richiamino partiti politici o movimenti ideologici, anche se non hanno nulla a che fare con il calcio. In Inghilterra, ad esempio, esistono regolamenti che vietano loghi o scritte potenzialmente “provocatorie” persino su cappellini e giubbotti, e in alcuni stadi si arriva a chiedere ai tifosi di girare le magliette al contrario per poter entrare. Un approccio che, agli occhi di chi non è abituato, può sembrare un eccesso di zelo.

Ci sono poi regole legate agli oggetti di uso comune. In Giappone, ad esempio, è vietato portare bottigliette d’acqua con il tappo: gli addetti alla sicurezza li rimuovono all’ingresso per evitare che possano essere lanciati in campo. In alcune zone dell’America Latina, invece, non si possono introdurre cinture con fibbie metalliche, ritenute potenzialmente pericolose. Alcuni tifosi raccontano addirittura di aver dovuto lasciare fuori lo stadio caricabatterie portatili o ombrelli pieghevoli.

Esistono regolamenti che sfiorano il surreale. In alcuni campionati del Nord Europa, per esempio, è vietato stare in piedi nei settori destinati ai posti a sedere, anche durante le azioni più concitate, con steward pronti a richiamare chiunque si alzi. In certi stadi russi, invece, è obbligatorio passare sotto telecamere a riconoscimento facciale, e chi è nella lista dei “tifosi a rischio” viene automaticamente respinto. Regole che, tra burocrazia e controlli, trasformano l’ingresso allo stadio in un vero e proprio percorso a ostacoli.

Divieto clamoroso

Altro che clima disteso: l’amichevole tra Inter e Monaco è stata preceduta da un comunicato che ha fatto infuriare tifosi e società nerazzurra. L’AS Monaco ha infatti imposto il divieto assoluto di indossare maglie, sciarpe o qualsiasi simbolo riconducibile all’Inter, pena l’esclusione dallo stadio. Una misura che ha suscitato indignazione, soprattutto perché applicata a un incontro non ufficiale.

«PROMEMORIA IMPORTANTE! Il club AS Monaco informa che non saranno accettati segni distintivi diversi da quelli dell’AS Monaco, pena il rifiuto dell’accesso», si legge nella nota ufficiale. Il messaggio prosegue invitando i tifosi interisti ad acquistare i biglietti solo come “spettatori neutrali” e vietando la loro presenza fuori dalle aree riservate. Le sanzioni previste includono il rifiuto d’ingresso, l’espulsione e persino possibili procedimenti legali.

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Tifosi Inter – fonte lapresse – ilovepalermocalcio

Una sfida di prestigio

L’Inter era tornata in campo per la seconda amichevole del precampionato 2025/26. L’appuntamento era fissato allo Stade Louis II.

Il Monaco, terzo classificato nell’ultima Ligue 1, aveva ritrovato i nerazzurri a pochi mesi dalla sfida di Champions League dello scorso gennaio, quando la squadra di Inzaghi si era imposta 3-0 grazie alla tripletta di Lautaro Martinez. Una partita amichevole che l’Inter ha poi vinto 1 – 2 grazie alle reti di Lautaro e Bonny.