Bisoli: «Palumbo può risolvere le partite da solo. Palermo la più forte del campionato»

Parla l’ex allenatore del nuovo fantasista del Palermo. Intervistato in esclusiva da Ilovepalermocalcio.com, Pierpaolo Bisoli – ex allenatore di Antonio Palumbo al Modena – racconta pregi, margini di crescita e potenzialità del nuovo centrocampista del Palermo. Dal profilo tecnico alla sua possibile esplosione in rosanero, fino a un’analisi sulla Serie B e sulle chance promozione del club di Inzaghi.

Antonio Palumbo è ufficialmente, dalla serata di ieri, un nuovo calciatore del Palermo. Il classe ’96, arrivato dal Modena, avrà il “compito” di inventare e di servire gli assist per gli attaccanti. I tifosi rosanero sono in fibrillante attesa e sperano di vedere all’opera il prima possibile quello che potrebbe presto diventare il loro nuovo beniamino. In attesa di questo, però, Pierpaolo Bisoli, suo ex allenatore al Modena, descrive l’ex numero 10 dei canarini.

«Palumbo è un calciatore tecnico, molto tecnico, bravo nell’uno contro uno ma è anche uno che corre molto. Questo ultimo aspetto dovrebbe limarlo. Si sacrifica molto per la squadra e ti può risolvere la partita da solo da un momento all’altro. Deve un po’ disciplinarsi sulla parte tattica. Se avesse fatto con più continuità quanto fatto nell’ultimo campionato (9 gol e 10 assist, ndr) avrebbe potuto calcare i campi di Serie A perché ha doti importanti».

Palermo può essere la piazza giusta per fare il salto nella massima serie?

«Credo di sì. La società è importante, ha preso un allenatore super vincente, vogliono vincere. Hanno la squadra più forte del campionato, ma per me lo era già nella scorsa stagione, ora hanno corretto qualcosa con degli innesti e prendendo Palumbo hanno messo in rosa quel giocatore che può risolvere la partita ma che è importante anche da calcio piazzato».

Al Palermo, oltre Palumbo, sono già arrivati Augello e Gyasi. Due innesti importanti.

«Il Palermo ha preso due giocatori che fino allo scorso anno giocavano in Serie A, quindi sono giocatori con delle qualità. Bisogna saper stare in Serie B. Chi retrocede in Serie B e mantiene la stessa ossatura avverte delle difficoltà, significa che bisogna calarsi nella realtà del campionato».

Palermo ma non solo, chi vede come candidato alla promozione?

«Le retrocesse sono delle incognite. Pochissime volte le retrocesse sono tornate in Serie A. Il Bari sta trovando calciatori che hanno disputato campionati di Serie B, per la prima volta sta facendo una squadra importante».

Lei ha vinto il campionato di Serie B, ha qualche consiglio a chi vuole ripetere quanto fatto da lei?

«L’ho vinto due volte, ma al di là dei giocatori bisogna avere l’armonia giusta dentro lo spogliatoio. Molte volte chi vince il campionato non è il più forte. Bisogna creare l’armonia giusta tra società, staff tecnico e tifosi, se qualcuno comincia a girare dall’altra parte non vinci. In Serie B ogni partita è una sorpresa. Inzaghi è bravo, ha creato la giusta armonia a Pisa e saprà, seppur con qualche difficoltà in più perché la piazza è più esigente, farlo anche a Palermo».

Mister, lei al momento è senza squadra ma ci sono stati dei contatti con dei club?

«Ho avuto qualche proposta in Serie C e all’estero ma aspetto la Serie B. Dopo tanti anni ho sbagliato una stagione, ma posso aspettare. Lo sappiamo, partono dei progetti ogni anno ma in corsa cambia tutto, come lo scorso anno quando sono cambiati 19 allenatori. Non auguro a nessuno il male, ma aspetto una proposta».