Zampano: «A Palermo per giocarcela. Pohjanpalo? Un bomber vero, in area è fortissimo»
Il terzino del Modena si racconta alla Gazzetta dello Sport tra aneddoti, promozioni e ambizioni. «Siamo la miglior difesa insieme al Palermo. Inzaghi ha una squadra tosta, ma noi non arretriamo».
Nell’intervista rilasciata da Francesco Zampano a Nicola Binda per la Gazzetta dello Sport, il jolly difensivo del Modena — 32 anni, 273 presenze in Serie B e due promozioni in carriera — parla del suo momento, del primato gialloblù e della prossima sfida sul campo del Palermo.
Il “carro armato giallo” ha il suo proiettile sulla fascia: Zampano, uno dei veterani del torneo, capace di giocare con la stessa disinvoltura a destra e a sinistra. «Meglio a sinistra, rientro e punto l’uomo. A destra invece vado sul fondo e crosso. È uguale dai», scherza il difensore, che aggiunge: «Una volta, contro la Roma, presi un pestone e non riuscivo a calciare di destro, quindi usai solo il sinistro. Diciamo che me la cavo».
Sulla forma fisica non ha dubbi: «Sto benissimo, i test lo confermano, arrivo sempre primo. Anche da ragazzino andavo a tremila. Vita sana, mangio bene, sto attento: mi viene naturale».
La Gazzetta dello Sport, nell’intervista firmata da Nicola Binda, ricorda il legame con il fratello gemello Giuseppe: «Ha avuto un problemino a un ginocchio. Una volta ci siamo scambiati all’Entella: lui veniva dalla Samp e si è presentato dicendo che ero io. Ora ci assomigliamo di meno». E Zampano rivela anche un curioso episodio di dieci anni fa: «A Miami mi scambiarono per Sergio Ramos! Ero in vacanza con i ragazzi del Pescara, arrivarono i fotografi. Che risate… capisco Carvajal, ma Ramos!».
Con 273 partite in B, Zampano è ormai un veterano: «Quando ho iniziato mi ero posto l’obiettivo di arrivare in Serie B e vincere. Poi è arrivata la Serie A e anche uno stage con la Nazionale ai tempi di Udine. Adesso in B sono un riferimento per i giovani, come Coda e Benali. Per loro siamo i punti di riferimento».
Sul valore dell’esperienza: «Una volta i vecchi ti massacravano, altri tempi. Oggi il rispetto si conquista sul campo».
Nei playoff ha già 16 presenze: «Benissimo, non so chi ne ha così tante. In B sono sempre riuscito a stare in alto, ma sono passate solo sette giornate, è presto. L’obiettivo è esserci anche quest’anno».
Con il Pescara e il Venezia ha centrato due promozioni in Serie A: «Col Pescara a Trapani, ero giovane. A Venezia è stato fantastico, festeggiare in laguna fu un’emozione unica». E proprio dal Venezia arriva un legame particolare: «C’era Pohjanpalo, il bomber. In area è fortissimo. Ci vediamo a Palermo».
Sulle finali playoff perse: «Col Frosinone a La Spezia e col Pescara a Bologna, più una in C con l’Entella. Non ci ho dormito per qualche settimana: fai sacrifici un anno e poi perdi così».
E sul sogno di una terza promozione in A: «In B basta poco per scivolare o risalire, le distanze sono sempre minime. Prima di tutto non bisogna prendere gol».
Il Modena e il Palermo, infatti, condividono il primato della miglior difesa: «Questo fa la differenza. A Venezia segnavamo tanto ma prendevamo troppo. Ora stiamo belli chiusi e un gol arriva sempre».
Zampano riconosce il lavoro del tecnico: «Sottil è un martello. Se ti muovi e corri bene non prendi gol. C’è organizzazione». E non teme la sfida al “Barbera”: «Prima o poi una la perdiamo, è normale. Sarà in quel momento che dovremo dimostrare di essere squadra. Però a Palermo andiamo a giocarcela, sicuro».
Infine, una panoramica sulla Serie B: «Il Venezia è forte, il Monza verrà fuori, l’Empoli ha giocatori importanti. Ma occhio anche allo Spezia, pur ultimo, non va sottovalutato. In B oggi si gioca di più a uomo, c’è più aggressività e meno qualità».
E chiude con un sorriso: «Mi sento a casa ovunque, forse un po’ di più a Venezia. E poi Marassi, il mio sogno: abito a dieci minuti…».
