SANZIONE UEFA IN SERIE A: arriva l’esclusione clamorosa dalle Coppe | Club in rosso di 30 milioni di euro
UEFA (LaPresse) Ilovepalermocalcio
La UEFA non lesina di usare la mano pesante per il mancato rispetto dei parametri finanziari, un club italiano rischia qualcosa.
Il Fair Play Finanziario è un regolamento introdotto dalla UEFA nel 2010 con l’obiettivo primario di migliorare la salute economica e la sostenibilità a lungo termine dei club europei. La sua nascita è stata una risposta alla crescente preoccupazione per l’eccessivo indebitamento e le perdite accumulate da molte società.
Il FPF impone ai club di non spendere più di quanto guadagnano. I club devono dimostrare di essere in regola con i pagamenti e di avere i conti in equilibrio. Le regole principali riguardano il “break-even requirement”, che significa che le spese non possono superare di molto le entrate in un periodo di monitoraggio di tre anni.
L’introduzione del FPF mirava a prevenire che i club si indebitassero eccessivamente per finanziare acquisti di giocatori e stipendi, alterando la competitività e rischiando il fallimento. L’idea era quella di promuovere una gestione finanziaria più responsabile, incoraggiando i club a investire ciò che generano e non ciò che “sognano” di generare.
Grazie al FPF, la UEFA intendeva creare un ambiente più equo e stabile, dove il successo sportivo fosse costruito su basi finanziarie solide. Sebbene abbia subito diverse modifiche e adattamenti nel corso degli anni, il principio fondamentale della sostenibilità economica rimane al centro.
Le penalizzazioni della UEFA
Nel corso degli anni, diversi club sono stati sanzionati dalla UEFA per il mancato rispetto delle norme del Fair Play Finanziario. Tra i casi più recenti e significativi, spiccano il Chelsea e il Barcellona, entrambi colpiti da multe salate. Il Chelsea, in particolare, ha ricevuto la sanzione più elevata.
Anche il Lione è stato interessato dalle sanzioni, con una multa e l’accordo per un piano di rientro dal debito, che inizialmente aveva portato anche a un rischio di retrocessione amministrativa. Altri club come l’Aston Villa e l’Hajduk Spalato sono stati multati, mentre squadre come il Besiktas, il Panathinaikos, il Bodø/Glimt e il Sarajevo hanno ricevuto ammende per diverse violazioni.

Cosa rischia la Roma
Secondo quanto riportato da “Il Messaggero, la Roma non è riuscita a raggiungere l’obiettivo di generare circa 25-30 milioni di euro in plusvalenze entroil 30 giugno, incassandone poco più della metà. Questo mancato rispetto degli accordi attiva il settlement agreement con la UEFA. In caso di discrepanze significative tra incassi e previsioni, oltre a una multa pecuniaria, la Roma potrebbe subire restrizioni.
La società sembra pronta ad accettare la sanzione economica, che rappresenterebbe il terzo anno consecutivo di violazioni. Le trattative per i giovani, spesso rifiutate, hanno complicato la situazione, portando al rischio concreto di una rosa limitata per le competizioni continentali.
