San Siro? NIENTE DA FARE: “Non è necessario abbatterlo” | Annuncio dalla politica
San Siro - ilovepalermocalcio
Si tratta di uno degli stadi più storici d’Europa.
Lo stadio San Siro, ufficialmente intitolato a Giuseppe Meazza, è il tempio del calcio milanese e uno degli impianti più iconici al mondo. Inaugurato nel 1926 con un’amichevole tra Milan e Inter, fu costruito inizialmente per volere del presidente rossonero Piero Pirelli e destinato esclusivamente al Milan. La sua architettura, all’avanguardia per l’epoca, lo rese subito un punto di riferimento per il calcio italiano.
Negli anni successivi l’Inter si trasferì anch’essa a San Siro, trasformandolo nella casa condivisa delle due squadre di Milano. Questa peculiarità ha reso lo stadio unico, capace di ospitare i derby più sentiti del calcio italiano sotto lo stesso tetto, con un’atmosfera leggendaria che lo ha reso celebre anche a livello internazionale.
Il Meazza ha vissuto diverse ristrutturazioni: la prima importante nel 1955, con la costruzione del secondo anello, e la più significativa nel 1990, in occasione dei Mondiali, con l’aggiunta del terzo anello e della copertura. Questi interventi hanno ampliato la capienza e migliorato la fruizione, consolidando lo status dello stadio come uno dei più moderni d’Europa.
Oltre al calcio, San Siro è stato teatro di grandi eventi musicali e spettacoli che hanno richiamato centinaia di migliaia di persone. Simbolo di Milano e del calcio italiano, continua a rappresentare un luogo di culto per i tifosi e un pezzo di storia che resiste al tempo, nonostante i progetti di sostituzione con un nuovo impianto moderno.
Il ricordo di La Russa
Ignazio La Russa, presidente del Senato, ha raccontato con rammarico la scelta di abbattere lo stadio San Siro. In un’intervista a Repubblica, ha ricordato la sua prima volta nell’impianto da bambino, quando ancora non esisteva il terzo anello: “Mi fece la stessa impressione che fa il primo albero di Natale, restai a bocca aperta”. Per La Russa, San Siro è un simbolo mondiale di Milano, insieme alla Scala, mentre il Duomo, osserva, è un elemento presente in molte città.
Il dibattito sulla demolizione resta acceso, anche se il sindaco Sala ha ribadito che la città deve andare avanti e che Inter e Milan guardano con favore al nuovo progetto. Tuttavia, La Russa precisa che il vero scontro non è mai stato sul nuovo stadio, ritenuto necessario, ma sull’abbattimento di San Siro, che a suo giudizio potrebbe essere evitato.

Un piano alternativo
L’ex ministro ha spiegato di aver persino presentato un piano elaborato da architetti per costruire un nuovo stadio accanto a San Siro, preservando così lo storico impianto. Secondo lui, questa possibilità non è del tutto tramontata e rimane sul tavolo come alternativa concreta.
Guardando avanti, La Russa si chiede se sarà davvero indispensabile procedere con la demolizione una volta realizzato il nuovo stadio. “Magari con una nuova giunta comunale – osserva – si potrebbero garantire i diritti acquisiti dalle società senza cancellare San Siro. Chi vivrà, vedrà”.
