Esperienza e gioventù: è questo il mix che ha permesso alla Sampdoria di battere la Carrarese e ritrovare spirito e continuità. Come sottolinea Lorenzo Mangini su Repubblica Genova, gli ingredienti principali del cocktail blucerchiato hanno il volto di Massimo Coda, veterano e leader, e quello di Francesco Conti, genovese, prodotto del vivaio, alla terza partita da titolare e per la prima volta in campo per tutti i novanta minuti.

I due hanno sedici anni di differenza, ma lo stesso spirito da ragazzini. Coda, conferma Lorenzo Mangini nelle pagine di Repubblica Genova, è ancora il giocatore più determinante della categoria: sette gol stagionali, l’ultima doppietta che lo porta a 142 reti in Serie B, e una preparazione magistrale per il gol di Henderson. Con assist e gol, ha inciso nel 60% delle reti della Sampdoria.

Ma contro la Carrarese è stato molto di più: nonostante fosse spesso isolato, ha smistato palloni come un regista avanzato, è tornato in difesa nel finale e ha mostrato una leadership totale, fatta anche di eccessi di foga che gli sono costati un’ammonizione. Una prova brillante, fisicamente intensa, e un rigore calciato con la consueta freddezza.

La resilienza è stata il marchio della serata. La Samp ha mostrato, sottolinea ancora Lorenzo Mangini su Repubblica Genova, voglia di non affondare e capacità di privilegiare il noi sull’io, nonostante errori evidenti e limiti già noti. Lo dimostrano i quattro cambi per crampi dovuti alla tensione e l’espulsione di Lillo Foti, interpretata come gesto di protezione verso la squadra.

Il simbolo della serata resta però Conti: concreto, dinamico, intelligente, senza fronzoli. Cresciuto nella Foce e formatosi alla Figenpa con Marco Nappi, ha ricordato per spirito e applicazione un giovane Sturaro. Oggi studia Politica, Governance e Informazione dello Sport, riduce il tempo dedicato ai videogiochi per concentrarsi sul lavoro e mostra una maturità che va oltre i suoi anni.

Dopo la partita ha dichiarato: «Andare sotto e riprenderla così non è da tutti, siamo un gruppo forte. Cerco sempre di essere determinato e imparare ogni giorno». E pensando alla trasferta siciliana ha aggiunto: «A Palermo non si va in gita. Non conta la classifica, conta l’atteggiamento». Una frase che, come ricorda Lorenzo Mangini per Repubblica Genova, riassume bene lo stato d’animo della Samp.

La squadra si è ritrovata subito a Bogliasco: scarico per i titolari, seduta intensa per gli altri, percorsi di recupero per Altare, Cuni e Malagrida e terapie per Bellemo. La marcia verso Palermo è ufficialmente partita.