Un’ammissione di responsabilità che gli fa onore, ma anche la presa di coscienza di un momento delicato. Come racconta Tullio Calzone sulle colonne del Corriere dello Sport, Filippo Inzaghi ha riconosciuto pubblicamente i limiti del suo Palermo, definendolo il peggiore della sua gestione. Una squadra che, per intensità e atteggiamento, somiglia pericolosamente a quelle bocciate nelle ultime stagioni, quando i rosanero restarono inchiodati in Serie B.

Non si tratta solo della terza sconfitta nelle ultime quattro giornate, né di un problema di continuità. Come sottolinea ancora Calzone sul Corriere dello Sport, ciò che allarma è la mancanza di concentrazione e l’incapacità di affrontare con la giusta mentalità avversari meno quotati ma estremamente organizzati. È un Palermo tatticamente disordinato, fragile, incapace di reagire quando la partita si complica, a differenza delle squadre vincenti costruite in passato dallo stesso tecnico piacentino.

Nel suo commento sul Corriere dello Sport, Tullio Calzone evidenzia come l’atteggiamento mostrato a Castellammare sia stato l’esatto opposto di quello visto solo una settimana fa contro il Pescara. La Juve Stabia di Abate, nonostante le difficoltà societarie e il rinvio della gara col Bari dopo l’amministrazione giudiziaria del club, ha giocato con fame e determinazione. I campani hanno mostrato la compattezza che al Palermo è mancata completamente.

Come scrive ancora il Corriere dello Sport, la differenza l’ha fatta una parola semplice ma spesso dimenticata: umiltà. Quella che ha permesso al diciottenne Cacciamani di decidere la sfida e che invece è mancata a Pohjanpalo e compagni. Senza quella fame agonistica che da sempre contraddistingue le squadre di Inzaghi, riportare il Palermo in Serie A sarà una missione tutt’altro che scontata.