Inzaghi: «Vasic e Corona? Per me rimangono. Fino al 30 agosto può succedere di tutto»

Dal ritiro di Torretta, Filippo Inzaghi si racconta e racconta il suo Palermo, tra mentalità, gestione del gruppo e prospettive di crescita. A poche ore dall’amichevole di lusso contro il Manchester City, il tecnico rosanero ha ribadito la sua filosofia di lavoro e la fiducia nel gruppo a disposizione.

«Cerco di essere il più simile possibile a me stesso e di trasferire alla squadra quello che sono stato io. Da allenatore è diverso: devi gestire trenta teste, trenta parole diverse, non tutti sono uguali. Cerco di essere il più vero possibile».

Inzaghi si sofferma anche su ciò che ha imparato dai suoi ex allenatori: «Ho capito una cosa fondamentale: preferisco una dura verità a una bugia. Spero di farmi apprezzare per questo. Se una squadra accetta anche un errore dell’allenatore, perché siamo umani, faremo un passo in avanti».

Sul piano fisico e mentale, il mister rosanero fa il punto della situazione: «Mentalmente la squadra la vedo molto positiva, poi dipenderà di partita in partita. Le gambe sono appesantite, ma in questo momento non dobbiamo guardare il risultato, piuttosto l’atteggiamento e la voglia. Voglio arrivare alla prima di campionato con le gambe a posto. Domani penso vedremo comunque una grande partita».

Infine, una battuta sul futuro di due giovani molto chiacchierati come Vasic e Corona: «Per me rimangono. Sono forti, ma devono lavorare tanto e imparare tanto. Meglio di qua non imparano da nessuna parte. Io non guardo in faccia nessuno: gioca chi ha l’atteggiamento giusto. Qua possono crescere molto e darci una grande mano. Fino al 30 agosto può succedere di tutto, ma la società conosce bene il mio pensiero».