“Inter? No grazie. Ma rimango in serie A”: il francese gela Marotta in conferenza stampa
Marotta - fonte lapresse - ilovepalermocalcio
Il massimo dirigente dell’Inter non si aspettava queste dichiarazioni.
Gestire una conferenza stampa può essere un’impresa insidiosa per un calciatore: il palco serve non solo per esporre idee, ma per saper leggere il contesto, prestare attenzione al pubblico, e dosare tono e sostanza. L’ansia, la stanchezza dopo la partita o la pressione delle aspettative possono far vacillare la lucidità. Una domanda improvvisa oppure fuori copione, soprattutto se legata a errori recenti, infortuni o tensioni nello spogliatoio, può far scattare la risposta sbagliata: un’espressione che tradisce frustrazione, un commento polemico, o una banalità che viene fraintesa.
Fondamentale è anche la gestione dell’immagine personale. Ogni parola pesa: essere fraintesi può essere facile, specie se il giornalista interpreta male un’espressione o se le dichiarazioni vengono rilanciate fuori dal contesto. Un calciatore deve bilanciare tra sincerità e prudenza, sappia quando tacere o scegliere le battute con cautela. Inoltre, le conferenze stampa seguono spesso regole implicite di disciplina: rispetto verso l’allenatore, verso i compagni, verso la società. Una sbavatura può creare tensioni interne, alimentare polemiche o diventare materia prima per articoli critici.
La preparazione è dunque cruciale: sapere quali argomenti probabilmente usciranno, conoscere le grane recenti, capire ciò che la stampa vuole sondare. Aiuta avere un addetto stampa capace, esercitarsi nella comunicazione, prevedere le domande “scomode”. Anche il controllo emotivo è essenziale: mantenere calma, non cadere nelle provocazioni, evitare reazioni impulsive che rischiano isolamento o peggioramento della propria reputazione.
C’è il tema della coerenza: ciò che si dice oggi può avere ripercussioni domani. Le interviste vengono registrate, diffuse, citate. Un’uscita fuori tono può rimanere nel tempo. Per un giocatore serio, gestire bene le conferenze stampa significa non solo limitare danni, ma costruire credibilità, fiducia nei tifosi, nei media e nello spogliatoio.
Pilastro della Roma
La Roma vola in testa alla classifica e può vantare la miglior difesa del campionato con un solo gol incassato. Tra i protagonisti di questo avvio spicca Manu Kone, diventato punto fermo del centrocampo giallorosso.
Intervistato dal Corriere della Sera, il francese ha mantenuto i piedi per terra: «Si sta bene lassù, ma non dobbiamo esaltarci. L’anno scorso partimmo male e lo pagammo. L’obiettivo? Arrivare tra le prime quattro e vincere l’Europa League».

Il mancato approdo all’Inter
In estate il suo nome è stato vicino all’Inter, ma il giocatore non ha dubbi sul presente: «Se un club così importante ti segue, è un riconoscimento. Ma dissi a Gasperini che finché vestivo questa maglia, lo avrei fatto al 100%».
Kone ha ricordato come la Roma sia stata l’unica a credere in lui un anno fa: un motivo in più per ricambiare con impegno totale. Anche i consigli degli ex compagni Sommer e Thuram non hanno cambiato il suo pensiero: «Mi hanno detto di scegliere bene, ma io stavo già bene qui. Non avevo alcuna fretta di andarmene».
