Come scrive Salvatore Orifici sul Giornale di Sicilia, il lavoro estivo del direttore sportivo Carlo Osti, in sinergia con Pippo Inzaghi, era stato chiaro: creare una rosa ampia e competitiva, capace di reggere l’urto di un campionato lungo e imprevedibile come la Serie B. Un organico profondo, con ventidue potenziali titolari, per permettere all’allenatore di cambiare volto alle partite anche a gara in corso.

Inzaghi, infatti, lo ha ripetuto più volte: «Spesso chi sta fuori è quello che mi fa vincere la partita». Un concetto di fiducia nei confronti di chi parte dalla panchina ma deve essere pronto a incidere. Tuttavia, come sottolinea Orifici sul Giornale di Sicilia, questa filosofia non si è ancora tradotta pienamente in campo.

Solo due gol dai subentrati

Nelle prime otto giornate di campionato, solo in un’occasione i subentrati hanno lasciato il segno in zona gol. È successo nella vittoria contro il Bari al “Barbera”, quando Le Douaron, entrato dalla panchina, ha sbloccato la partita, seguito dal raddoppio di Gomes, anche lui subentrato nella ripresa. Due reti che avevano certificato la bontà delle scelte di Inzaghi e la solidità del gruppo.

Come ricorda Salvatore Orifici sul Giornale di Sicilia, da allora, però, nessun altro gol o giocata decisiva è arrivata dalla panchina. L’unico lampo successivo è stato l’assist di Palumbo a Bolzano contro il Südtirol, un’azione nata da un tunnel e conclusa con il gol di Pohjanpalo per lo 0-2 finale.

Da quel momento, più nulla. Né giocate risolutive né impatti tangibili da parte di chi entra a gara in corso. Anzi, in alcuni casi le sostituzioni hanno avuto effetti controproducenti: Bereszynski è stato protagonista sfortunato dell’autogol contro il Modena, mentre a La Spezia fu Giovane, appena entrato, a deviare nella propria porta un cross avversario.

Un problema già visto a Pisa

Come sottolinea ancora Orifici nel Giornale di Sicilia, la difficoltà dei subentrati non è un inedito per Inzaghi. Anche nella scorsa stagione, alla guida del Pisa, il tecnico non era riuscito a sfruttare appieno l’apporto della panchina: solo 5 gol in 38 partite, a fronte di 186 cambi effettuati.

Oggi, però, la situazione è diversa. Il Palermo dispone di una rosa di qualità superiore, con alternative in ogni reparto. L’obiettivo è ritrovare quell’energia in più che può arrivare solo dai giocatori pronti a subentrare con mentalità vincente.

In vista della sfida contro il Catanzaro, l’augurio – conclude Salvatore Orifici sul Giornale di Sicilia – è che la panchina torni a essere una risorsa decisiva per spingere il Palermo a spiccare definitivamente il volo.