Giornale di Sicilia: “Palermo, la movida finisce in zona rossa”
La morte di Paolo Taormina, il giovane barman ucciso nel cuore della movida, ha segnato uno spartiacque. Come riporta il Giornale di Sicilia, il prefetto Massimo Mariani ha disposto una sorveglianza rafforzata in tre “zone rosse” del centro storico di Palermo: Vucciria, Teatro Massimo e Maqueda-Stazione, con più controlli, posti di blocco e pattugliamenti continui.
L’obiettivo è chiaro: «Garantire maggiore sicurezza ai cittadini», recita il decreto prefettizio. I nuovi provvedimenti arrivano dopo la riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, tenutasi ad agosto, e dopo l’omicidio del 21enne Taormina, simbolo di una movida che si trasforma in teatro di violenza.
Come riporta ancora il Giornale di Sicilia, 24 nuovi agenti di polizia – con 3 ispettori e un funzionario – saranno assegnati alla questura di Palermo già dalla prossima settimana. L’iniziativa si inserisce in un piano più ampio che prevede, da gennaio, un rafforzamento strutturale della sicurezza in città.
In un comunicato congiunto Comune-Regione, si legge che le nuove misure «prevedono una progressiva crescita degli organici nell’arco di tre mesi e l’impiego di reparti mobili di stanza in Sicilia per attività di prevenzione dei reati». Inoltre, saranno destinati 2,7 milioni di euro per potenziare i sistemi di videosorveglianza e per avviare controlli periodici nei quartieri più a rischio.
Il piano concordato con il prefetto prevede anche il raddoppio del numero di agenti della polizia municipale in fase di reclutamento e l’autorizzazione a utilizzare, in affiancamento, servizi di vigilanza privata per presidiare le aree urbane meno critiche.
«Ringrazio il ministro Piantedosi per la sua immediata disponibilità e per i risultati concreti che stiamo registrando», ha dichiarato il presidente della Regione Renato Schifani al Giornale di Sicilia, sottolineando la «sinergia tra governo nazionale, Regione e Comune per garantire più sicurezza e legalità».
Anche il sindaco Roberto Lagalla ha espresso soddisfazione, soprattutto per il potenziamento della polizia municipale: «Palermo vive una fase di crescita, ma ha bisogno di maggiore ordine e legalità». Per oggi, giorno dei funerali di Paolo Taormina in Cattedrale (ore 10), Lagalla ha proclamato il lutto cittadino, invitando i negozi a chiudere per dieci minuti in segno di cordoglio e di rifiuto verso la cultura della violenza.
Ma non mancano le critiche. Marcello Longo, presidente della circoscrizione Libertà-Croci-Massimo, ha scritto al prefetto evidenziando il rischio che l’esclusione di vie come La Lumia e Borgo Vecchio dalle zone rosse possa spingere i malintenzionati a spostarsi proprio lì.
Dall’opposizione, Mariangela Di Gangi (Pd) accusa Lagalla di essere «spettatore di decisioni già prese» e chiede di affiancare ai controlli «vere politiche di prevenzione e inclusione sociale».
Più duri ancora Marco Giammanco e Anna Maria Meli del Movimento Indipendenza di Gianni Alemanno, che denunciano «un centro storico nelle mani della criminalità e degli spacciatori» e invocano la presenza dell’esercito.
Come conclude il Giornale di Sicilia, Palermo prova ora a reagire a una ferita profonda: una città che vuole vivere la notte, ma non morire di movida.
