Pohjanpalo, l’addio tormentato al Venezia: «Le voci su Palermo? Non c’era ancora nessuna offerta»
Nel libro “Jolle, il Doge” del giornalista Ari Virtanen, l’attaccante finlandese racconta i giorni concitati del suo trasferimento in rosanero.
Come riportato da Il Gazzettino di Venezia, Joel Pohjanpalo ha dedicato un intero capitolo della sua biografia, “Jolle, il Doge” — scritta dal giornalista finlandese Ari Virtanen e pubblicata ad agosto — al difficile addio al Venezia e al successivo approdo al Palermo. L’attaccante finlandese, amatissimo dai tifosi lagunari, racconta quei giorni come «tra i più intensi e complicati» della sua carriera.
Nel libro, Pohjanpalo ricorda le prime avances del club rosanero, i dubbi iniziali e le difficoltà legate alla clausola contrattuale che lo vincolava al Venezia. Poi la decisione, condivisa con la moglie Catharina, di accettare «l’offerta della vita». Un passaggio che ha segnato la fine di un ciclo durato due anni e mezzo, con 48 gol in 96 partite e la promozione in Serie A, ma anche la fine di un legame profondo con una piazza che lo aveva eletto a simbolo.
Il Gazzettino di Venezia ricorda come tutto ebbe inizio dopo la partita di Parma, quando Pohjanpalo — allora capitano e bandiera del Venezia — realizzò il rigore del pareggio e indicò il terreno di gioco con la mano destra, un gesto che molti tifosi interpretarono come la volontà di restare in laguna. Ma l’attaccante, nel libro, chiarisce: «In quel momento non pensavo affatto che fosse un gesto per dire che sarei rimasto. Fu qualcosa di spontaneo, non aveva per me un significato particolare».
Il giorno dopo, però, cominciarono a circolare le prime voci sull’interesse del Palermo. Secondo quanto riportato da Il Gazzettino di Venezia, Pohjanpalo ritiene che la notizia non sia partita dal Venezia ma proprio dal club siciliano: «La mia esultanza nella partita contro il Parma rese le cose complicate. In Italia si pensò che le trattative con il Palermo fossero iniziate già prima di quell’esultanza. In realtà non avevo ricevuto alcuna offerta ufficiale e nemmeno pensavo che sarei andato a giocare a Palermo. Chiamai il mio agente per chiedergli come fosse possibile che la notizia fosse finita sui giornali. I media scrivevano che stavo per trasferirmi, anche se non c’era nulla di concreto».
