Lavori allo stadio Barbera. Molte promesse, niente soldi

Giancarlo Macaluso, sul Giornale di Sicilia, svela i ritardi nei trasferimenti al Palermo per la manutenzione del “Renzo Barbera”. I tre milioni promessi dal Comune non sono ancora arrivati nelle casse del club, mentre cresce la tensione e il costo dei lavori lievita.

Quando a giugno fu firmata la proroga di sei anni della convenzione per lo stadio Renzo Barbera, in attesa dell’accordo definitivo sui 99 anni, l’intesa prevedeva anche 3 milioni di euro per la manutenzione straordinaria dell’impianto. Come ricorda Giancarlo Macaluso sul Giornale di Sicilia, la stessa cifra era già stata stanziata dal Consiglio comunale nel 2024 per lo stesso scopo. Fondi che, secondo gli accordi, dovevano essere destinati direttamente alla società per gli interventi già eseguiti o in corso.

Oggi, però, l’unica certezza è che nelle casse del Palermo non è arrivato ancora nulla. Dal lato del Comune, il ritardo viene minimizzato come un semplice indugio burocratico — “dopo dieci mesi?”, si chiede ironicamente Macaluso sul Giornale di Sicilia — mentre in viale del Fante cresce l’irritazione, anche se il club mantiene la linea del silenzio per evitare attriti pubblici.

La situazione si complica ulteriormente sul piano politico. Come riporta il Giornale di Sicilia, i consiglieri del gruppo Oso, Ugo Forello e Giulia Argiroffi, denunciano che i 3 milioni stanziati nel 2023 non sarebbero mai stati formalmente impegnati dal settore Patrimonio del Comune, finendo di fatto tra i fondi non utilizzati. «Se questa circostanza fosse confermata – spiegano – lo stanziamento sarebbe andato in economia, e i soldi dovrebbero essere nuovamente appostati e riapprovati dal Consiglio comunale».

Nel frattempo, a Palazzo Galletti, prosegue il via vai negli uffici di Sergio Pollicita, capo di gabinetto del sindaco Roberto Lagalla, cui è stato affidato il dossier. «Ci sono intoppi tecnici – riferiscono fonti riservate citate da Giancarlo Macaluso sul Giornale di Sicilia – e nel frattempo le fatture presentate dal club sono lievitate fino a otto milioni di euro». Il nodo principale, tuttavia, resta di natura amministrativa: si possono affidare finanziamenti pubblici a un soggetto privato per interventi su un bene comunale senza passare dalle procedure previste per gli appalti pubblici?

Il sindaco Lagalla ha provato a rassicurare: «L’impegno amministrativo c’è stato e le risorse sono già disponibili. Si è trattato solo di un passaggio tecnico per verificare la congruità dei lavori realizzati e la loro rispondenza alle autorizzazioni». Come conclude Macaluso sul Giornale di Sicilia, la questione è ora nelle mani degli uffici comunali e della società rosanero, con il primo cittadino che di recente ha incontrato l’amministratore delegato Gardini e il presidente Mirri per cercare una soluzione.