Joel Pohjanpalo può essere considerato il manifesto di un profondo cambiamento del nostro calcio. Anni fa sarebbe stato impensabile che i club italiani si rivolgessero ad un finlandese per rinforzare il proprio reparto d’attacco. Invece la globalizzazione ha ampiamente allargato i confini dello sport e oggi il miglior realizzatore degli ultimi anni in Serie B (50 gol fra Venezia e Palermo, più altri 6 in Serie A con i neroverdi) è il 30enne ragazzone di Helsinki, centravanti forte fisicamente ma insieme moderno nel dialogo coi compagni.

Nella settimana che porta alla prestigiosa amichevole col Manchester City, che i rosa giocheranno sabato al Barbera, Pohjanpalo si è concesso in esclusiva al Corriere dello Sport/Stadio, in un’intervista firmata da Paolo Vannini.

«È vero, in finlandese antico Pohjanpalo significa aurora boreale» racconta l’attaccante. E anche la sua carriera sembra aver avuto una luce tutta speciale fin da giovane. «Da ragazzino praticavo molti altri sport, parallelamente al calcio per 7 anni ho giocato a hockey su ghiaccio. E facevo anche atletica leggera. Ho sempre pensato che per lo sviluppo dei bambini è importante provare diversi sport almeno fino agli 8-10 anni: si impara molto di più sul modo in cui ci si muove e si ha una visione più ampia di quello che poi farai. Nel mio caso, sono certo che queste discipline mi abbiano reso un calciatore migliore».

Pohjanpalo è a Palermo da sei mesi esatti: «Sapevo di venire in un grande club, con grandi aspettative e una ricca storia alle spalle. Ma non faccio paragoni perché ogni squadra è diversa. L’anno scorso non siamo riusciti a realizzare il nostro sogno ma non c’è più motivo di parlarne. Il mio inizio a Palermo è stato molto positivo (9 gol nelle prime 9 partite, ndr) poi c’è stata una flessione ma tutti sanno che non si può segnare ogni gara. Come gruppo non abbiamo giocato al livello che avremmo dovuto, ma ora ci attende una nuova stagione piena di ambizioni. Il mio pensiero è che se rimani bloccato nel passato, non puoi concentrarti sul futuro».

E di futuro parla anche nel colloquio con Paolo Vannini per il Corriere dello Sport, citando la nuova atmosfera nello spogliatoio: «Ora abbiamo cambiato allenatore e ci sono stati mutamenti nella rosa. L’atmosfera è molto buona, intensità e mentalità che vedo negli allenamenti super positive. I giocatori arrivati provengono quasi tutti dalla A, Bani ad esempio è stato capitano del Genoa. Scelte che fanno capire l’ambizione del club».

Decisivo anche il supporto del City Football Group: «Come professionista, questo è esattamente l’ambiente di cui vuoi far parte per ottenere risultati. Strutture ed organizzazione incredibili, il top per dare il massimo in campo. Hai tutti gli strumenti per concentrarti solo sul tuo lavoro. Allo stesso tempo, un ambiente del genere spinge ciascuno di noi a dare il meglio di sé per raggiungere sia gli obiettivi di squadra che quelli individuali».

Sabato, al Barbera, arriva il City di Guardiola: «Una partita fantastica: sapere che una delle migliori squadre del mondo è disposta a venire a Palermo per testarsi dà il senso del valore del club. Sarà un’emozione incredibile per i tifosi e per tutta la città, direi per l’intera Sicilia. E per noi naturalmente, che vogliamo dare il meglio sapendo di giocare contro una formazione composta di grandissimi campioni».

Pohjanpalo da una parte, Haaland dall’altra… «(sorride)… Vuol sapere una cosa divertente? A settembre saremo di nuovo uno contro l’altro con le rispettive nazionali perché il 4 è in programma Norvegia-Finlandia, che comunque sarà solo un’amichevole. Quindi per noi, due sfide in un periodo brevissimo. Penso che tutti sappiano chi è Haaland, uno dei migliori attaccanti del mondo. Sarà bello vederlo da vicino, saremo entrambi concentrati al massimo per le nostre squadre e io spero di capire da lui cosa migliorare nel mio ruolo».

E sul futuro della sua nazionale aggiunge: «Siamo un piccolo paese calcistico ma siamo già stati una volta all’Europeo. Nel girone per i Mondiali siamo reduci da una vittoria sulla Polonia e a settembre giocheremo la partita più importante, contro di loro ma in trasferta. Abbiamo tanti giovani di talento che stanno emergendo, la nostra Under 21 ha appena disputato per la seconda volta gli Europei. Sono fiducioso che in futuro arriveranno nel Palermo altri giocatori finlandesi oltre me».

Fuori dal campo, Joel si è immerso nella città: «Ho preso casa in centro, dove vivo con mia moglie, una baby sitter e la piccola Penelope. La cosa più bella è incontrare la gente per strada, scoprire quanto sono accoglienti, calorosi ed appassionati. Per andare al campo sportivo di Torretta prendo la macchina e in autostrada puoi vedere allo stesso tempo da un lato la montagna e dall’altro il mare. E i monumenti nel cuore di Palermo sono davvero affascinanti. Come dite voi, in Italia? “Bella vita”. È proprio vero».