Brescia, scontro sullo stadio Rigamonti: il Comune riprende l’impianto, Cellino minaccia azioni legali

È rottura totale tra Massimo Cellino e il Comune di Brescia. Al centro della vicenda, ancora una volta, la concessione dello stadio Rigamonti. Il presidente del club lombardo avrebbe dovuto versare entro il 28 giugno l’intero importo di 218mila euro per mantenere la gestione dell’impianto: dopo il pagamento della prima rata da 109mila euro, la seconda non è mai arrivata.

A fronte dell’inadempienza, il Comune ha avviato le procedure per tornare in possesso dello stadio, con l’intenzione di cambiarne le serrature in assenza di una riconsegna volontaria delle chiavi.

Cellino, però, non ci sta e affida la sua replica al Giornale di Brescia: «La Sindaca non può agire così e, se lo farà, ci saranno delle conseguenze. Fino ad oggi ha solo osteggiato la mia presidenza e questo suo modo di fare ci porterà soltanto a pagare dei legali e a portare controversie in tribunale. Io ormai non decido più nulla, quello che rimane del Brescia Calcio lo sta gestendo uno studio di professionisti incaricato a Milano».

Un’altra pagina amara in una gestione sempre più travagliata, con la città e la tifoseria ancora in attesa di chiarezza sul futuro del club.