Giornale di Sicilia: “Palermo, con Inzaghi Pohja ancora più al top”
Sarà Joel Pohjanpalo il giocatore più atteso del Palermo per la stagione 2025/26. Dopo aver lasciato subito un’impronta forte nei suoi primi sei mesi in rosanero, il centravanti finlandese è chiamato ora a confermare – e possibilmente migliorare – quanto mostrato a Venezia. Come ricorda Alessandro Arena sul Giornale di Sicilia, questa sarà la sua prima stagione interamente disputata con la maglia del Palermo: un vantaggio cruciale, considerando la possibilità di svolgere tutto il ritiro con la squadra e affinare l’intesa con Brunori, partner d’attacco o trequartista a supporto.
Dall’estate 2022, Pohjanpalo ha accumulato 50 reti in 90 presenze in Serie B, numeri da top player per la categoria. Nelle due stagioni con il Venezia ha segnato 19 gol nel 2022/23 (vicecapocannoniere dietro a Lapadula) e 22 nella stagione seguente, chiusa con il titolo di capocannoniere. Un rendimento straordinario che ha trascinato i lagunari prima all’ottavo posto dopo una rimonta salvezza, poi alla promozione in A attraverso i playoff.
Anche a Palermo, come sottolineato da Arena sul Giornale di Sicilia, l’impatto è stato immediato: nove gol in quindici gare, con una media realizzativa imponente. Tuttavia, da metà aprile in poi si è registrato un calo, con il finlandese rimasto a secco dopo il gol al Bari, tra l’altro accompagnato da una rete annullata in modo controverso da arbitro e Var. Nei playoff contro la Juve Stabia, Peda – ora suo compagno – è riuscito a limitarlo con efficacia.
Resta da capire se il rallentamento sia stato causato dalla stanchezza o da contromisure tattiche delle difese avversarie, ma come scrive Alessandro Arena sul Giornale di Sicilia, spetterà a Inzaghi – ex bomber e ora guida tecnica del Palermo – restituirgli la brillantezza dei giorni migliori. Il tecnico ha già ribadito l’importanza del lavoro quotidiano per colmare le lacune e costruire una squadra finalmente in grado di raggiungere l’obiettivo promozione, sfuggito negli ultimi tre anni.
Il connubio tra un centravanti con il gol nel sangue e un allenatore dal curriculum vincente rappresenta la speranza della piazza. Le accoglienze da star non bastano più: adesso dovrà parlare il campo.
