Siamo rimasti senza portiere: c.t. rassegnato | Si è infortunato nell’ultima di Campionato
Gennaro Gattuso (LaPresse) Ilovepalermocalcio
I portieri sono sempre più importanti nel calcio moderno.
Nel calcio di un tempo il portiere era innanzitutto un para-rigori, specializzato nel parare tiri, bloccare cross e proteggere l’area di rigore. La tecnica richiesta era quasi esclusivamente quella di riflessi, posizionamento e determinazione nei duelli aerei. Con il passare degli anni, però, certe regole sono cambiate — ad esempio quella sul retropassaggio (1992) che impedisce al portiere di raccogliere con le mani la palla giocata da un compagno, obbligandolo a usare i piedi.
Con la diffusione dei moduli con difesa alta e del pressing sistematico, è esplosa la figura del sweeper-keeper: un portiere che non resta statico tra i pali, ma che agisce da “libero”, esce dall’area, anticipa gli attaccanti e partecipa attivamente alla costruzione dell’azione. Manuel Neuer è tra i modelli più citati, capace di interpretare il ruolo non solo come difensore supplementare ma anche come punto di partenza dell’azione.
Oltre agli interventi difensivi, oggi viene richiesto al portiere di avere ottime qualità con i piedi: passaggi precisi, calma sotto pressione, capacità di distribuire la palla per superare la pressione avversaria. In squadre che giocano dal basso, il portiere può diventare il primo regista, dando spessore alla manovra fin dal basso.
L’evoluzione ha riguardato anche la preparazione fisica, tattica e mentale. Il portiere moderno deve allenarsi su scenari variabili, gestire situazioni di gioco rapido, saper leggere l’andamento della partita e comunicare molto di più con la difesa. L’importanza dell’analisi dati, delle tecniche di decision making e del temperamento sotto pressione sono diventate componenti essenziali.
Salta la convocazione in Under 21
Niente da fare per Edoardo Motta. Il portiere della Reggiana, protagonista assoluto nel derby contro il Cesena, non potrà rispondere alla chiamata della Nazionale Under 21.
L’estremo difensore classe 2005 ha dovuto lasciare il ritiro di Silvio Baldini a causa di un infortunio muscolare, che lo terrà lontano dagli impegni contro Svezia (10 ottobre a Cesena) e Armenia (15 ottobre a Cremona).

Lesione al quadricipite
Le prime diagnosi hanno evidenziato una lesione al quadricipite della coscia, ma saranno necessari ulteriori esami strumentali per stabilire con esattezza l’entità del problema e i tempi di recupero.
Motta rischia di restare fermo per circa due settimane, mettendo in dubbio la sua presenza nella gara contro il Bari dopo la sosta. Una tegola pesante per la Reggiana, che dovrà fare a meno del suo giovane portiere in un momento cruciale della stagione.
