Palermo, stallo sulla convenzione per il Barbera: rischio porte chiuse dal 6 aprile

Si accumulano ritardi su ritardi nella firma della convenzione per la concessione del Barbera al Palermo. Come riportato da Valerio Tripi su Repubblica Palermo, la situazione ha già portato il club a valutare la possibilità di fermare i lavori che sta effettuando al posto del Comune e non presentare la documentazione necessaria per il rinnovo del certificato di idoneità statica, in scadenza il 18 marzo. Senza questo documento, il Palermo rischierebbe di dover giocare le partite casalinghe a porte chiuse dal 6 aprile, quando è in programma il match contro il Sassuolo.
Gardini: “Il tempo è scaduto, non possiamo più aspettare”
Il tema dello stadio è stato affrontato dal direttore generale del Palermo, Giovanni Gardini, in un’intervista al canale tematico della Lega Serie A:
“Il calcio in 30 anni è cambiato radicalmente, ma l’impiantistica italiana è rimasta ferma, lasciata alla mercé delle intemperie”, ha dichiarato Gardini, sottolineando come il Palermo sia stato costretto a intervenire al posto delle istituzioni per garantire l’agibilità del Barbera.
La società di Viale del Fante non è più disponibile a sostenere da sola il peso economico della manutenzione dello stadio. “Abbiamo necessità di avere questa convenzione in mano, altrimenti dovremmo fermarci e fare altre valutazioni. Non possiamo più investire soldi a fondo perduto”, ha ribadito Gardini al canale tematico della Lega Serie A.
L’obiettivo Euro 2032 e il ruolo del City Football Group
Oltre alla necessità di mantenere il Barbera agibile, il Palermo spinge affinché l’impianto venga selezionato tra i cinque stadi italiani che ospiteranno le partite di Euro 2032. Il ministro dello Sport Andrea Abodi e il presidente della FIGC Gabriele Gravina hanno confermato che il Palermo è tra le città in corsa, insieme a Milano, Torino, Roma, Firenze, Bologna e Bari.
Tuttavia, per poter rientrare nella selezione UEFA, è indispensabile una convenzione di lungo periodo che consenta al club di pianificare investimenti privati sulla struttura. “Solo un privato può farlo, perché la macchina pubblica è troppo complessa”, ha spiegato Gardini, ribadendo l’intenzione della società di City Football Group di investire nello stadio, ma solo se ci saranno certezze sulla gestione futura.
Scadenza decisiva: la firma della convenzione entro il 31 marzo
La deadline è chiara: “Entro il 31 marzo dobbiamo avere la convenzione firmata”, ha avvertito Gardini. “Tutti devono correre contro il tempo per garantire alla città e ai tifosi ciò che meritano”.
Se il Comune non dovesse fornire le garanzie necessarie, il Palermo potrebbe bloccare gli investimenti e riconsiderare le proprie strategie future, compresa l’eventualità di progettare un nuovo impianto. “Se non si arriva a una soluzione definitiva, qualcuno dovrà assumersi la responsabilità di dire alla città e ai tifosi che bisogna fare diversamente”, ha concluso Gardini.
La palla ora passa all’amministrazione comunale: il tempo stringe e il rischio di un Barbera a porte chiuse si fa sempre più concreto.