Palermo da incubo, sconfitta anche con la Reggiana. La vittoria al Barbera è un miraggio

La vittoria sembra ormai una parola sconosciuta al Palermo. Anche con la Reggiana i rosanero non trovano i tre punti, anzi perdono addirittura la partita (1-2) dopo essere passati in vantaggio. Il solito Palermo deludente, povero di idee e molto fragile nelle difficoltà. Una squadra scollata, che fatica ad andare in un’unica direzione e che vacilla al minimo pericolo. Nonostante i tre pareggi consecutivi, anche con Mignani il copione non sembra essere cambiato. Il Barbera non è più quel fortino di un tempo, anzi, sembra ormai difficile da gestire per alcuni calciatori.

Brunori la sblocca, la Reggiana la ribalta nella ripresa

Il Palermo non parte bene a livello di approccio e concede alla Reggiana i primi 15 minuti, soffrendo la fisicità della squadra di Nesta che va vicina al vantaggio in piu di un’occasione. I rosanero iniziano a prendere campo dopo il primo quarto d’ora di gioco e dopo alcuni tentativi timidi trovano il gol del vantaggio grazie a capitan Brunori. Un gol di grande classe, con controllo orientato al volo a saltare il portiere che spalanca la porta per l’appoggio facile col sinistro. L’arbitro annulla inizialmente per fuorigioco, spezzando l’urlo del Barbera, ma poi con l’ausilio del Var convalida la rete. Sedicesimo centro in campionato per il 9 rosanero che permette alla squadra di Mignani di andare al riposo in vantaggio, all’interno di una prestazione che tutto è tranne che convincente.

Nella ripresa la Reggiana riparte col piglio giusto e pareggia i conti con la splendida punizione dell’ex Genoa Portanova. Pigliacelli, però, parte in ritardo e deve prendersi una parte di responsabilità. Il Palermo si scioglie e non riesce ad essere incisivo nel riguadagnare il vantaggio. La squadra di Nesta ne approfitta e la ribalta col suo capitano Rozzio che con un violento destro al volo buca la rete di Pigliacelli. Quella solidità difensiva acquisita nelle ultime partite (0 gol subiti col Parma) è improvvisamente venuta meno e la squadra non ha saputo reggere il contraccolpo, sciogliendosi per l’ennesima volta in stagione (11esima sconfitta stagionale). Gli ingressi di Soleri e Segre prima e di Ranocchia, Insigne e Traoré poi provano a dare una scossa alla squadra, anche con il cambio modulo ma senza successo. Una leggera fiamma che non divampa.

La cura Mignani non funziona

I tre punti sono ormai un lontano ricordo; gli ultimi sono arrivati in trasferta contro il Lecco. Lo score del girone di ritorno è da incubo, tanto da mettere in discussione anche il reale valore della rosa. Il Palermo resta quinto, una posizione di fatto cristallizzata visti i 5 punti di distanza dal Brescia a 3 giornate dalla fine. Dopo il pari del Catanzaro a Pisa, i rosanero perdono la chance di portarsi a sole due lunghezze dai calabresi. I playoff non sono a rischio L’ennesima occasione sprecata, un’altra prova tangibile di come la Serie A sia qualcosa di ancora molto lontano dalla dimensione del Palermo di oggi. La cura Mignani non ha attecchito; i tre pareggi avevano portato alla luce un leggero miglioramento a livello difensivo ma diverse difficoltà a trovare il gol. Anche oggi  quest’ultimo fattore è stato confermato, segno che l’allenatore non è ancora riuscito a tamponare un’emorragia forse troppo profonda.  La società è sicuramente destinata a fare grandi cose, ma il campo resta il giudice supremo e ad oggi la sentenza del rettangolo verde è davvero amara.