Palermo, il sogno Serie A è già svanito?

Venerdì prossimo in casa del Venezia ci vorrà un’impresa

Dopo un primo tempo piuttosto tranquillo e privo di occasioni da rete, il Palermo era certo di potersela giocare contro il Venezia a inizio secondo tempo, provando a spingere sull’acceleratore grazie anche all’apporto del pubblico amico. E invece, dopo soltanto un quarto d’ora, ecco che Pierini decide di cambiare il volto della partita con un tiro ad effetto da fuori area. Un gesto tecnico apprezzabile, reso però possibile dal troppo spazio concesso dalla retroguardia siciliana. Da quel momento in avanti ci si aspettava una reazione da parte dei rosanero che non c’è stata, nonostante l’ingresso di Traorè, Di Mariano e Insigne. Questo il riassunto di Palermo-Venezia, gara d’andata delle semifinali playoff che nella sua non spettacolarità ci ha raccontato molto. Di un Venezia sicuro dei propri mezzi, capace di compattarsi impedendo all’avversario di trovare l’imbucata finale e di un Palermo troppo timido per meritare la Serie A. E adesso? Riusciranno gli uomini di Mignani a superarsi venerdì prossimo in occasione della gara di ritorno?

La difesa deve essere registrata
Dopo la sconfitta per 1 a 0 nella gara d’andata delle semifinali playoff contro il Venezia, il Palermo è chiamato all’impresa. Ribaltare questo risultato non sarà semplice, sia perché i rosanero giocheranno in casa degli arancioneroverdi sia perché ci vorrà almeno un 2 a 0. Sì, perché in caso di parità nel doppio confronto si qualifica per la finale la squadra che in stagione ha ottenuto il miglior piazzamento, in questo caso il Venezia. Per provare a superarsi Brunori e compagni dovranno fare affidamento sul loro attacco prolifico – più di 60 le reti realizzate in stagione – e nel frattempo registrare la difesa, che non è apparsa esente da colpe nemmeno in occasione del goal di Pierini al minuto 52. Come ci ricordano le quote delle scommesse online, i rosanero quest’anno in più circostanze hanno concesso troppi spazi per le imbucate avversarie che si sono tradotte in goal subiti. Per esempio, nel girone di andata contro la Sampdoria, sia in occasione dell’1-0 dei blucerchiati, su grave errore del trio Brunori-Pigliacelli-Diakitè, sia sul 2 a 2 a firma Darboe, quando il giocatore ligure ha potuto insaccare il pallone senza essere marcato. Non solo, il Palermo ha male interpretato la fase difensiva sul rigore concesso al Cosenza per l’ingenuità di Ceccaroni su Tutino, e durante la partita contro il Pisa, quando i goal subiti sono stati ben 4. Insomma, la prima linea dovrà compiere il definitivo salto di qualità se il Palermo vorrà raggiungere la finale.

Imporre il proprio ritmo di gioco (sfruttando le fasce)

Tra pochi giorni il Palermo non dovrà soltanto curare la fase difensiva, ma provare a imporre il suo ritmo di gioco. Nel secondo tempo della gara d’andata il gioco è risultato piuttosto spezzettato, merito di un Venezia abile nell’impedire all’avversario di ragionare. Così facendo la seconda frazione si è conclusa senza alcun acuto, se non il bel goal di Pierini. Per imporre il proprio ritmo di gioco ci vorrà un giro palla veloce e verticale, che sfrutti la velocità degli esterni. Una cosa che i rosanero non sono riusciti a proporre in casa davanti al pubblico amico.