Come racconta Mario Pintagro su la Repubblica Palermo, il Politeama Garibaldi è esploso di rosa, inaugurando una settimana di celebrazioni per il 125° anniversario del Palermo. Una tinta identitaria e piena di speranza che, per una settimana, vestirà la città intera: dalla Zisa al campetto della Magione, fino alla chiesa di San Paolo Apostolo a Borgo Nuovo e al murale di Padre Puglisi a Brancaccio.

Una “pink week” che trasforma Palermo in un omaggio vivente alla sua squadra. Autobus Amat, pensiline e persino gli angoli dimenticati della città si colorano di rosa, simbolo di appartenenza e rinascita.

Mostra, talk e festa: il cuore dei 125 anni

Come scrive Pintagro su la Repubblica Palermo, il clou delle celebrazioni sarà il 31 ottobre con un fitto calendario di appuntamenti. Al Teatro Biondo si terrà un talk con quaranta leggende rosanero, tra calciatori, allenatori e dirigenti che hanno scritto la storia del club.

Alle Terrazze della Rinascente quattro vetrine saranno dedicate alla mostra dei 125 anni, mentre in serata Villa Filippina ospiterà la grande festa rosanero, con una torta rosa simbolo di un legame secolare tra la città e la squadra.

La “pink week” si concluderà con la sfida casalinga contro il Pescara, in uno stadio “Barbera” che sarà parzialmente foderato con gli striscioni realizzati dagli studenti delle scuole palermitane. L’Amat, per l’occasione, ha istituito un biglietto speciale da 1 euro, valido sette ore e pensato per favorire l’afflusso dei tifosi.

La mostra fotografica: 40 scatti per 125 anni di storia

Ieri è stata inaugurata, in piazza Politeama, la mostra fotografica “Palermo 125”, preceduta da una breve presentazione nella Sala degli Specchi. Una mostra a cielo aperto con 40 scatti che ripercorrono le tappe salienti della storia rosanero, dal primo calcio con gli inglesi di Sir Lipton fino all’era moderna targata City Group.

«Con gli inglesi abbiamo cominciato la nostra storia – ha ricordato Dario Mirri, presidente del Palermo – ed era destino che un giorno tornassimo a incrociare la strada del Manchester».

Il sindaco Roberto Lagalla, intervenuto all’evento, ha elogiato il lavoro del club e il legame con la città: «Il City ha riacceso il tifo, merito del mister e della dirigenza. Stiamo lavorando con la società per restituire al Barbera nuova vita: lo stadio del futuro dovrà durare altri cento anni».

Mirri: «Costruire dalle fondamenta»

Come sottolinea ancora Mario Pintagro su la Repubblica Palermo, Mirri ha invitato i tifosi alla pazienza e alla fiducia nel progetto: «Non si può avere l’attico senza costruire l’edificio. Da quando il City è arrivato, in tre anni abbiamo realizzato il centro sportivo di Torretta: non era mai successo in 125 anni».

Commovente anche il racconto del presidente su un episodio recente: «Mi ha emozionato vedere un padre accompagnare il figlio fino a La Spezia per seguire il Palermo. È questo il senso di appartenenza che vogliamo custodire».

Accanto a lui, il rettore Massimo Midiri e il capitano Brunori hanno ammirato le fotografie storiche dei primi campi polverosi del Palermo, dai terreni di via Notarbartolo e Ranchibile, fino alla squadra del 1931-32, la prima a conquistare la Serie A.

La mostra si chiude con le immagini più iconiche: Barbera tra i tifosi, Zamparini al mercato, il trionfo a Trinità dei Monti e la Coppa Italia sfuggita all’Inter del Triplete. Un viaggio visivo tra gloria, nostalgia e orgoglio.