Gds: “Magnani un gigante, Di Francesco sfreccia, Verre dà qualità. Le pagelle di Palermo-Brescia”

Il Palermo supera il Brescia con una vittoria sofferta ma meritata, decisa ancora una volta da Joel Pohjanpalo su calcio di rigore nel finale. Come evidenziato da Luigi Butera sul Giornale di Sicilia, i rosanero hanno dominato il primo tempo senza riuscire a trovare il gol, rischiando poi di incappare in un pareggio che avrebbe avuto il sapore della beffa. La squadra di Dionisi ha mostrato intensità e voglia di vincere, nonostante un lungo blackout nella ripresa che ha lasciato qualche interrogativo. Alla fine, il rigore trasformato dal bomber finlandese ha consegnato tre punti fondamentali, riportando il Palermo in zona playoff.

Le pagelle

Audero 6
Fosse sempre così, sarebbe bellissimo. Il Brescia gli fa un paio di carezze con pseudo-tiri, per il resto ordinaria amministrazione e tanta sicurezza sulle uscite. Come quella bassa ad inizio ripresa su D’Andrea.

Baniya 6
Il primo tempo lo passa quasi da disoccupato. Nella ripresa, il lavoro aumenta ma non è da straordinari. Va vicino al gol calciando da due passi su… Magnani e come al solito butta qualche pallone di troppo.

Magnani 7
Un gigante. Borrelli è un corazziere ma lui riesce ad anestetizzarlo, puntando anche sull’anticipo. Non sbaglia praticamente niente e guida la difesa come un leader. Quando si tocca il flessore, i tifosi tremano, per fortuna erano solo crampi.

Ceccaroni 7
Il suo stop and go dura una partita, perché rimedia un giallo che gli costerà un altro turno di «fermo biologico». La sua prima da capitano, però, è fatta di sostanza. Capisce che i tre avversari davanti fanno il solletico e spesso si catapulta in attacco. Astuto a procurarsi il rigore.

Pierozzi 6
È lui a creare il primo pericolo con un colpo di testa ravvicinato, in più si inserisce con i tempi giusti anche in un’occasione orchestrata da Le Douaron e Pohjanpalo. Peccato che il suo sinistro è debole. Alla lunga paga la stanchezza e finisce per commettere qualche errore di troppo. Dionisi se ne accorge e lo richiama.

Lund sv
Cambio contemporaneo con Diakité, ovviamente lui va a sinistra. Mette lo zampino nell’azione che porta al rigore.

Blin 6
La solita lavatrice a centrocampo. Intercetta tanti palloni e prova anche a distribuirli. Non sempre è preciso, ma la sua presenza dà equilibrio. Rimedia un giallo evitabile, nella ripresa cala un po’ e la sua partita finisce in anticipo.

Segre 6
Terza di fila in panchina. Gioca un po’ di più rispetto alle altre due volte.

Gomes 6
Caracolla a modo suo e gioca con il suo ritmo che non sarà mai frenetico. Tocca tanti palloni cercando sempre di innescare un esterno o uno dei due trequartisti. Sbaglia poco ma niente lustrini.

Di Francesco 6,5
Il ritorno da titolare è sulla corsia sinistra. Ha gamba e fantasia, tant’è che la maggior parte dei pericoli arriva da sue iniziative. In più non soffre Dickmann che di solito a destra fa danni. Vicinissimo al gol nella ripresa con un inserimento centrale, esce fra gli applausi.

Diakité sv
Va a destra e nel suo spezzone c’è tanta confusione. Non sembra sereno a livello mentale.

Le Douaron 6
Ha gli stessi compiti di Brunori, ma non sempre sfrutta la velocità come dovrebbe. Niente da dire sulla generosità, combatte dal primo all’ultimo dei minuti che gioca. L’occasione migliore a fine partita, il suo sinistro sbatte su Verreth. Poi va fuori.

Insigne sv
I primi minuti del 2025 sono conditi da un sinistro velenoso.

Verre 6,5
I compiti sono sempre gli stessi. Parte sulla trequarti ma è libero di svariare e arretrare per trovare palloni giocabili. Dà qualità, disegna per la testa di Pohjanpalo e manda anche in porta Di Francesco. Come sempre non finisce la partita.

Vasic 6
Generoso anche lui, ma continua a mancargli la giocata per il bingo.

Pohjanpalo 7
Il terzo gol di fila arriva ancora su rigore. Glaciale e preciso nella conclusione che dà scacco matto al Brescia. Nei suoi 90’ un colpo di testa che Lezzerini legge in extremis e due giocate in mezza rovesciata che meritavano miglior sorte, in più tanta battaglia e un paio di tocchi da A.

Allenatore Dionisi 6
Si gioca la carta Di Francesco a sinistra per avere più forza d’urto e non è una cattiva idea. La squadra stavolta ha intensità, ma quel lungo blackout del secondo tempo resta un mistero. Quando sostituisce Di Francesco si prende i fischi, ma alla fine ha ragione lui. Meno convincente la sostituzione Vasic-Verre, perché il Palermo perde in qualità.

Arbitro
Perri 5,5
Vede bene sul rigore perché è ben piazzato, bravo anche ad ammonire Bisoli dopo aver concesso un vantaggio al Palermo. Due macchie: fa giocare con due palloni in campo e non ferma il gioco quando Vasic prende un colpo in faccia cadendo tramortito.