Evra su Dybala: «Alla Juve gli ricordavano che quella non era più la maglia del Palermo»

Patrice Evra (LaPresse) Ilovepalermocalcio

Dalla Sicilia a Torino, con tutto il peso di una maglia carica di responsabilità. Quando Paulo Dybala arrivò alla Juventus dal Palermo, non fu accolto con leggerezza. A raccontarlo è Patrice Evra, ex difensore bianconero, che sul canale YouTube SDS ha condiviso aneddoti intensi sulla sua esperienza in Italia, dal 2014 al 2017, compreso un passaggio importante sull’argentino.

«Mi ricordo quando Dybala è arrivato – racconta Evra –. Lo hanno ammazzato. Buffon, Chiellini, Barzagli. Dicevano: “Dai, Patrice, questa non è la maglia del Palermo, questa è la Juventus. Non è una maglia facile”».

Evra, con la sua esperienza internazionale, decise di supportarlo personalmente: «Sono andato da lui e gli ho detto: “Paulo, perché non giochi libero di testa? Pochi giocatori hanno il tuo tocco di palla”. Ti assicuro che quando tirava centrava la porta 9 volte su 10. Ho visto Messi e Dybala: wow. Gli dissi solo “Liberati!”. Non ho mai visto un giocatore così dotato».

Allenamenti durissimi: «Alla Juve sembrava un altro sport»

Evra ha poi parlato dell’intensità degli allenamenti vissuti alla Juventus, descrivendo uno scenario quasi surreale: «Quando sono andato alla Juve mi sono reso conto di non essermi mai allenato così duramente, nonostante nove anni allo United. In confronto ero in vacanza. Pazzesco».

«Come terzino volevano che corressi 15 km a partita. Ma anche il giorno dopo: niente riposo, altri 15 km. E la Juve fa analisi, usano i computer, controllano tutto: battito, sangue, sonno. A casa avevamo un dispositivo che ti monitorava anche durante la notte».

Secondo Evra, il calcio italiano è tutta un’altra cosa rispetto alla Premier League: «Lì è come una rissa: tu mi dai un pugno, io te ne do un altro. In Italia è una partita a scacchi. Analizzano tutto, anche i calci d’angolo. Devi essere maturo, paziente, e correre come un matto».

Il rimpianto United: «Dybala sarebbe stato perfetto»

L’ex terzino francese ha svelato anche un retroscena di mercato che lo ha coinvolto in prima persona: «Ero vicino a concludere l’accordo per portare Dybala al Manchester United. Ho parlato con lui, ho insistito davvero tanto. Sono rimasto deluso quando ha lasciato la Juve. Non avrebbe mai dovuto andarsene, ma aveva qualche problema con Allegri all’epoca».

«Che giocatore. Sarebbe stato grandioso vederlo allo United. Ricordo quell’estate e la sua grande personalità».