Caso Lucarelli-Apolloni, i calciatori trattano per il risarcimento alla studentessa americana

Si è aperto ieri, 16 settembre, il processo d’appello con rito abbreviato a carico di Mattia Lucarelli – figlio dell’ex attaccante Cristiano – e di Federico Apolloni, entrambi già condannati in primo grado a 3 anni e 7 mesi di reclusione per violenza sessuale di gruppo. Con loro, anche altri tre giovani, coimputati nella vicenda.

Secondo quanto emerso in aula, i calciatori, pur continuando a respingere le accuse e a parlare di “comportamento inappropriato” e di “linguaggio volgare”, hanno avviato una trattativa per risarcire la studentessa americana che li ha denunciati. La proposta di risarcimento verrebbe effettuata in solido con gli altri tre imputati, già condannati a pene comprese tra i 2 anni e 5 mesi e i 2 anni e 8 mesi.

La vicenda risale alla notte tra il 26 e il 27 marzo 2022. Allora la ragazza, 22enne, aveva incontrato il gruppo all’uscita della discoteca Il Gattopardo di Milano, chiedendo un passaggio a casa. Invece, fu accompagnata nell’abitazione di Mattia Lucarelli, dove – secondo la ricostruzione della Procura – sarebbe stata abusata approfittando del suo stato di forte alterazione.

Il giudice dell’udienza preliminare Roberto Crepaldi, nella sentenza di condanna emessa il 12 giugno 2024, aveva escluso qualsiasi ipotesi di “goliardia”. Nelle motivazioni si legge: «Non si è trattato di un disinteressato momento tra ragazzi, ma di una vera e propria azione collettiva volta a carpire il consenso della persona offesa nonostante la piena consapevolezza del suo stato di ubriachezza». A rafforzare l’impianto accusatorio, anche i video sequestrati sui cellulari, nei quali gli imputati avrebbero commentato la condizione della giovane con frasi come «Se questa chiama la polizia ci inc… tutti» e «Qui parte lo stupro».

Lucarelli e Apolloni erano finiti agli arresti domiciliari nel gennaio 2023, per poi tornare in libertà nel giugno dello stesso anno. Il procedimento è stato aggiornato al 15 dicembre 2025, quando la Corte d’Appello tornerà a pronunciarsi sul caso.