L’avventura di Guido Pagliuca sulla panchina dell’Empoli è giunta al capolinea. Come scrive Simone Cioni su La Nazione di Empoli, la giornata di oggi segnerà con ogni probabilità il ritorno ufficiale di Alessio Dionisi al timone della squadra azzurra. Una scelta maturata durante la sosta per le Nazionali, periodo in cui la società ha riflettuto attentamente sulla prima parte di stagione e sul rapporto mai realmente sbocciato con l’allenatore toscano.

Pagliuca, fortemente voluto in estate, rappresentava il profilo ideale: giovane, ambizioso e capace di lavorare con i ragazzi. Ma, come sottolinea Cioni su La Nazione, il club ha ritenuto che la crescita del gruppo avesse subito un rallentamento e che fosse necessario un cambio di guida per favorire un nuovo tipo di gestione, più adatta a una rosa rinnovata e con poca esperienza della categoria.

«La società ha valutato che Pagliuca non fosse più l’uomo giusto per accompagnare la maturazione individuale e collettiva della squadra», evidenzia Simone Cioni su La Nazione, aggiungendo che la decisione appare forse tardiva, dato che un avvicendamento anticipato avrebbe permesso a Dionisi di lavorare con maggiore calma prima dell’imminente sfida contro il Venezia al Castellani.

Sul piano tecnico, il gioco dell’Empoli era apparso solo a tratti, con un’identità tattica ancora incerta. Tuttavia, ricorda Cioni, lo stesso Pagliuca aveva più volte sottolineato come il lavoro con il gruppo “reale” fosse iniziato soltanto a campionato in corso, e che dunque fosse necessario più tempo per costruire gli automatismi.

A pesare maggiormente, però, è stato il mancato feeling con la squadra. «Negli ultimi tempi Pagliuca non è riuscito a trasmettere il proprio carattere e la serenità necessaria a un gruppo giovane», scrive ancora Cioni su La Nazione, ricordando il primo tempo di Bolzano contro il Sudtirol come emblema di una squadra spaesata e timorosa.

Ora tocca a Dionisi, chiamato non solo a rilanciare il progetto tecnico, ma anche a riconquistare una tifoseria che non ha mai digerito il suo addio nell’estate del 2021, dopo la promozione in Serie A. Da allora, due stagioni e mezzo al Sassuolo — con l’esonero a inizio 2024, proprio dopo un ko con l’Empoli — e un’esperienza a Palermo, dove il feeling con l’ambiente non è mai decollato.