Repubblica: “I pali fermano il Palermo. La girandola di attaccanti non basta per la vittoria”

Finisce 0-0 al “Renzo Barbera” tra Palermo e Frosinone, in una partita tesa ed equilibrata. I ciociari meglio nel primo tempo, i rosanero più convincenti nella ripresa. Come racconta Valerio Tripi su la Repubblica Palermo, la sfida avrebbe potuto regalare al Palermo il primato solitario per una notte, ma la sfortuna si è messa di traverso, negando la vittoria a Inzaghi.

Davanti a 32 mila spettatori, con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in tribuna accanto al nipote Bernardo e al presidente rosanero Dario Mirri, lo spettacolo non è mancato. Nel prepartita, sottolinea ancora Tripi su la Repubblica Palermo, è stato ricordato il sacrificio dei cinque operai morti il 30 agosto 1989 durante i lavori di ristrutturazione dello stadio, con lo striscione esposto in Curva Sud «Basta morti sul lavoro».

Sul campo, il Frosinone ha avuto le occasioni migliori nel primo tempo, con Koutsoupias e Marchizza fermati dalle parate sicure di Joronen, al debutto in rosanero dopo l’infortunio di Bardi. Il portiere finlandese, evidenzia la Repubblica Palermo, ha mostrato subito affidabilità, risultando decisivo nei momenti chiave.

Nella ripresa è cresciuto il Palermo: Ceccaroni e Pohjanpalo hanno sfiorato il gol, il finlandese prima con un tiro a lato, poi colpendo una traversa sugli sviluppi di un corner battuto da Palumbo, entrato con buon impatto dalla panchina. Anche Le Douaron ha provato a scuotere la gara, ma Palmisani ha risposto presente.

Inzaghi ha tentato il tutto per tutto inserendo anche Corona e Peda nel finale, ma l’equilibrio non si è spezzato. Il Palermo, conclude Valerio Tripi su la Repubblica Palermo, esce con un punto e con qualche rimpianto, ma anche con la consapevolezza di potersi confermare protagonista in una Serie B lunga e complessa.