Salvini (Direttore generale Frosinone): «La A è casa nostra! A Palermo tanti amici non sono contenti che…»

Ernesto Salvini, direttore generale del Frosinone, intervistato da “Tuttosport” ha parlato dei play off disputati dalla sua squadra, ma anche del campionato cadetto. Di seguito le sue dichiarazioni:

“Direttore Salvini, questi sono giorni di gioia per il Frosinone appena risalito in Serie A. Ma da Palermo continuano ad arrivare accuse e iniziative legali… «Questione delicata. Solitamente quando il personaggio più importante del club, il presidente, prende di petto la situazione, i suoi collaboratori devono fare un passo indietro. La società deve parlare con una voce sola, la sua. Posso solo dire che io ho numerosi amici a Palermo e mi dicono che non sono affatto contenti delle iniziative del loro club. Voglio ricordare che nei play off della scorsa stagione, durante la sfida col Carpi ci fu una palese violazione dell’articolo 37 del regolamento: un loro giocatore uscì dal campo senza il consenso dell’arbitro, in contrasto evidente con il suo allenatore, andò negli spogliatoi poi fu convinto a rientrare in campo e tornò a giocare. L’arbitro non prese provvedimenti. C’erano tutti gli estremi per un nostro ricorso, serio e fondato, ma noi non aprimmo bocca e accettammo il verdetto del campo, cioè la sconfitta». Certo è che la Serie B denuncia problemi… «Quello cadetto, per me, è il campionato più bello. Ovviamente tutto è migliorabile, si dovrebbero rivedere certe regole e istituire controlli più capillari e approfonditi sui conti delle varie società. Se ci sono problemi meglio che emergano prima che dopo. In B comunque ci sono tanti presidenti che spendono per passione, innamorati di questo sport. Andrebbero supportati. Forse 22 squadre sono troppe come 20 in A. Ma anche questo numero di iscritte è nato, diciamo, da un incidente di percorso. Tutto il calcio, nel suo complesso, avrebbe bisogno di una revisione». Ma che tipo di dirigente è Ernesto Salvini? «Ho fatto pure l’allenatore per un breve periodo. Per orgoglio personale ho preso il patentino ed ho pure guidato la rappresentativa del comitato regionale del Lazio. Esperienza impagabile: ho imparato a conoscere i giovani ed ho capito come ci si deve comportare con un tecnico. Penso che un dirigente completo debba saper dialogare con il proprio allenatore con criterio e conoscenze. Inoltre deve possedere una visione ampia del proprio club, fondata sul presente ma proiettata al futuro, oltre ad avere stretti rapporti con ogni componente della struttura». Quanto vale questa promozione del Frosinone? «Almeno il doppio di quella di tre anni fa. Mi spiego. La volta scorsa eravamo un gruppo di incoscienti con grande carattere ed entusiasmo, partiti con l’ambizione di salvarsi e che, dopo tante battaglie, si sono ritrovati in Serie A. Quest’anno, invece, il nostro obiettivo dichiarato era proprio la promozione. Nuove difficoltà ed enormi pressioni ma alla fine ce l’abbiamo fatta. E non dovremmo mai smettere di ringraziare la famiglia Stirpe per… tutto». Della volta passata, però, resta l’esperienza… «Spesso dico, scherzosamente, che il Coni dovrebbe inserire tra gli sport due nuove discipline, molto diverse tra loro: Serie A e Serie B. Tre anni fa la promozione fu così inaspettata che il nostro presidente volle dare a tutti i protagonisti di quella cavalcata la possibilità di giocarsela anche nella categoria superiore. E finì come sappiamo. Stavolta sarà diverso perché in Paradiso vorremmo rimanerci, c’è un progetto. Per me i rapporti umani e professionali sono fondamentali. E sarà un dolore dover procedere a radicali cambiamenti della rosa. Ma è cosa che va fatta. Sono consapevole di perdere figli, fratelli, amici cari ma per il bene della società e anche per la loro carriera seguiremo questa strada seppur dolorosa». Come pensa di migliorare la rosa del Frosinone? «Per prima cosa dovremo individuare buoni giocatori con esperienza della Seria A. Gente che abbia voglia di accettare la nostra sfida, che venga qui con entusiasmo. Abbiamo bisogno, insomma, di elementi di spessore e motivati. Parleremo con il nostro tecnico, Longo, persona preparatissima, e con i responsabili del mercato, seguiremo le loro indicazioni e poi agiremo. Se parliamo con la Roma o altri club importanti per avere rinforzi? Certo ma non sarà una strategia univoca. Noi vogliamo puntare anche su alcuni giovani che abbiamo in casa. Il Frosinone dovrò essere in grado di dare fastidio a tutti». Arriveranno anche più soldi dai diritti tv. «Tre anni fa il 60% di ciò che incassammo dalle televisioni fu destinato ai lavori per migliorare le nostre strutture e allo stadio. Quest’anno una parte sarà ancora investita nelle infrastrutture, una parte nel settore giovanile e una parte finirà alla voce ingaggi. Stiamo crescendo insomma e in A, ribadisco, vogliamo rimanerci»”.